“La nostra è una terra che richiede tanto impegno, ma che offre tanti doni; una terra nella quale la povertà bussa da dentro e da fuori, ma dove c’è anche una generosità e solidarietà che sa essere in parte risposta a queste necessità. È vero che oggi viviamo momenti ancor più difficili, ma questo dono che il Signore ci dà, il dono di un vescovo – e di un vescovo che arriva oggi per rimanere anche dopo e che continuerà il servizio -, ci dice che Dio non si gira dall’altro lato, ma è sempre attento alle necessità dell’uomo, alla necessità della Chiesa e quindi da parte sua c’è sempre quella disponibilità di amore che ci permette di continuare a sperare”. Proprio la speranza è la parola scelta e più usata dal card. Francesco Montenegro, arcivescovo di Agrigento, per presentare alla stampa il suo coadiutore, Alessandro Damiano. Proprio oggi pomeriggio, in cattedrale, sarà ordinato vescovo e affiancherà il card. Montenegro. “Un vescovo non è solo un organizzatore, un coordinatore di persone e attività e progetti pastorali, ma il suo compito principale è comunicare alla gente la speranza che viene da Dio. Per un tratto, con don Alessandro, faremo strada insieme – ha detto l’arcivescovo nel corso di una conferenza stampa nel palazzo di curia -, per cui ci aiuteremo vicendevolmente in modo che poi, quando per motivi di età dovrò andar via, lui potrà continuare senza aspettare di iniziare. Questa certezza di un cammino che continua dà speranza”. “Ritengo, infatti, che certi singhiozzi di vuoto nella Chiesa – ha aggiunto il card. Montenegro – possono essere pericolosi, perché diventano buchi e salti nel vuoto. Con un vescovo coadiutore si assicura un cammino continuo, un cammino di due persone che si danno da fare per mettere insieme la conoscenza che hanno del territorio per il bene di una terra e della Chiesa tutta”.