Dopo le dimissioni di padre Hans Langendörfer dal ruolo di segretario generale della Conferenza episcopale tedesca (Dbk), le discussioni sul futuro responsabile dell’importante incarico ecclesiale crescono di livello. Passati i 24 anni di gestione da parte del padre gesuita, da più parti, in Germania, si prospetta la necessità che sia una donna, laica o religiosa, a rivestire il ruolo di segretario generale della Dbk. Secondo la vicepresidente del Comitato centrale dei cattolici tedeschi (ZdK), Claudia Lücking-Michel (nella foto), una donna dovrebbe “imperativamente” dirigere la segreteria della Conferenza episcopale tedesca. Parlando alla radio nazionale tedesca Deutschlanddfunk, Lücking-Michel ha sottolineato come il bando di ricerca apparso su “Zeit” agli inizi di agosto indichi esplicitamente che il nuovo segretario generale non dovrà essere un sacerdote, e che il candidato dovrà essere caratterizzato “da empatia, elevate capacità diplomatiche e un aspetto autentico e rappresentativo”. La figura ricercata dovrà sapersi muovere in ambienti differenti, ecclesiastici, politici e sociali, e avere “un’esperienza manageriale che consenta di gestire una organizzazione con 180 dipendenti”. Oltre a una formazione teologica elevata. L’esponente della Zdk ha inoltre sottolineato che considera “imperativo che dopo tutti i segnali inviati finora con le donne sempre più coinvolte nella gestione ecclesiale, questa posizione ora vada a una donna”.
Per Lücking-Michel, tuttavia, ricoprire questa posizione sarebbe solo un primo passo: “le donne sono molto più della metà dei membri della nostra Chiesa”, ma sono ancora lontane dall’avere pari diritti e un segretario generale non potrà far dimenticare le domande fondamentali sul diaconato e le ordinazioni.