Nonostante l’allentamento delle restrizioni governative ed ecclesiali a causa del Covid-19, le attività corali in Germania stentano a riprendere, perché comunque permangono le limitazioni di assembramento in luoghi chiusi: da qui la difficoltà per i cori di reperire stanze e locali sufficientemente grandi per permettere una normale attività musicale e di prove. Le due maggiori associazioni nazionali corali, la Cecilia e la Pueri Cantores, per avere un quadro chiaro della situazione hanno lanciato un questionario online in modo da capire quale sia lo stato dell’arte per i maggiori cori, ecclesiali, laici o da camera. Ciò a cui si assiste, per ora, è che la scena corale è ancora lontana dalla normalità: non si possono escludere danni a lungo termine.
Marius Schwemmer, maestro del coro della cattedrale di Passau e presidente dell’associazione generale Cecilia per la Germania, spiega: “Con il sondaggio vogliamo catturare concretamente la situazione dei cori. Al momento abbiamo un’idea, ma le regole degli Stati federali e delle diocesi e la loro attuazione differiscono. Con il sondaggio possiamo, quindi, anche mostrare alla Chiesa e alle autorità statali in modo fondato di che tipo di sostegno necessitino i cori affinché continuino ad esistere dopo la fine del coronavirus”.
In una lunga intervista rilasciata a katholisch.de, Schwemmer sottolinea che per poter aiutare le istituzioni corali, bisogna comprendere le reali necessità per l’attività in presenza e on line. “Vogliamo inoltre sapere quali concerti sono stati cancellati, se e quando i direttori di coro stanno pensando di rimediare e, soprattutto, quale minaccia finanziaria vedono a causa della crisi”.