(Rimini) Il cristianesimo? “Un armadio da dove molti, che si dicono cristiani, prendono quello che fa loro più comodo ed è più utile”. Così il card. Gualtiero Bassetti, presidente della Cei, è intervenuto oggi al Meeting di Rimini in una conversazione sul tema “La dinamica del dono. Una nuova stagione per la Chiesa” con Alberto Savorana, portavoce di Cl. Il cardinale ha avvertito dei rischi dell’“individualismo esasperato” che fa restare “sordi al sublime”, come ricorda il titolo della kermesse riminese, impedendo all’uomo di alzare lo sguardo e di riconoscere la presenza di Dio nella realtà. “Ogni desiderio diventa un diritto o una rivendicazione. È il delirio di onnipotenza dell’uomo moderno”, ha spiegato il cardinale. Siamo davanti a un utilitarismo esasperato che tende a scartare e gettare alle ortiche tutto ciò che non serve a vivere qui ed ora”. Si afferma la mentalità “per cui i miei desideri diventano ciò che per me è giusto”. Quella dell’autosufficienza, ha aggiunto, è una illusione pericolosa nel tempo in cui viviamo perché “la pandemia ci ha fatto capire in maniera drammatica che un piccolo virus può sconvolgere il mondo. Pensavamo che la vita fosse una specie di vitello d’oro che ciascuno di noi poteva accudire, la carriera, i soldi e ci siamo resi conto che tutto questo è molto labile e che un piccolo virus può davvero mettere in crisi il mondo intero”. “È necessario cominciare a concepire la vita in maniera diversa – ha rimarcato il presidente della Cei -. Come dice Papa Francesco, siamo in un cambiamento d’epoca. Nessuno di noi conosce quale sarà il futuro, ma sappiamo che possiamo andarvi incontro solo in un modo: aprendoci alla speranza. La speranza non è un pio desiderio ma la concretezza della nostra vita, che c’è un Dio che ti tiene per mano e non ti abbandona. Questo è il momento grande del Padre e della Provvidenza che, come diceva un Santo di Firenze, ‘ti fa tribolare ma giorno per giorno la sperimenti’. Abbandoniamoci con intelligenza, con tutto ciò che abbiamo di capacità, di doni e di virtù, a questa Provvidenza”.