“Le elezioni del 9 agosto non sono state né libere né eque, quindi non ne riconosciamo i risultati”. È il primo e chiaro messaggio che giunge a Minsk dai leader dei 27 Paesi dell’Unione europea al termine del summit svoltosi oggi in videoconferenza. “Il popolo bielorusso ha il diritto di determinare il proprio futuro” e in questo senso “i membri del Consiglio europeo esprimono la loro chiara solidarietà al popolo bielorusso nel desiderio di esercitare i propri diritti democratici fondamentali”. Inoltre i Ventisette “condannano la violenza sproporzionata e inaccettabile mostrata dalle autorità statali contro manifestanti pacifici. La violenza deve essere evitata e tutti i detenuti illegalmente devono essere rilasciati immediatamente e incondizionatamente. La società civile e gli attori dell’opposizione impegnati nelle discussioni sulla transizione politica devono essere protetti da arresti arbitrari e violenze. L’Ue si aspetta un’indagine completa e trasparente su tutti i presunti abusi”. Altro esplicito messaggio al regime di Alexander Lukashenko viene dalla voce del presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, al termine del vertice: “L’Unione europea imporrà a breve sanzioni contro un numero considerevole di persone responsabili di violenza, repressione e falsificazione dei risultati elettorali”.