Si è svolta stasera nella cattedrale di San Lorenzo a Tivoli (Rm) una veglia di preghiera alla vigilia della solennità dell’Assunta. La celebrazione sostituisce la tradizionale processione dell’Inchinata, che da otto secoli porta per le strade della città un’icona del Santissimo Salvatore del XII secolo. Raggiungendo alcuni luoghi simbolo, viene invocata la protezione divina sulla città, per il Papa, per i defunti, i malati e i consacrati. Si arriva davanti alla chiesa di Santa Maria Maggiore, da cui esce l’icona della Vergine Maria, che si inchina davanti al Salvatore. “Un’Inchinata spirituale” è quella di quest’anno nelle parole di mons. Mauro Parmeggiani, vescovo di Tivoli e di Palestrina, che ha presieduto la veglia. “Per la prima volta in tanti secoli, Tivoli non ha visto passare per le sue strade l’Immagine del Santissimo Salvatore che ogni anno ci ha ricordato come Lui passi per la nostra storia”, ha affermato. “Nei giorni della pandemia, ma anche nei giorni che ci attendono e nei quali sappiamo che attraverseremo ancora molte difficoltà, abbiamo e sentiremo paura”, ha sottolineato il presule, invitando alla speranza. Ancora un riferimento all’attualità mons. Parmeggiani lo ha fatto dicendo che siamo “figli di questo mondo fragile, povero, diviso, malato, dove si pensa a rafforzare leggi già contro la vita come è stata la recente possibilità concessa all’improvviso di utilizzare la pillola Ru486 senza assistenza in ospedale”. E ha concluso: “Implorando la Misericordia di Dio, impegniamoci a vivere con coerenza il Vangelo, camminando con i piedi per terra, seminando l’amore che sarà perfetto quando saremo perfettamente uno con Dio”.