“Riformare le norme sul sovraindebitamento è urgente. L’emendamento alla legge 3/2012 sia riammesso nell’approvazione del decreto semplificazioni”: è quanto chiedono Caritas Ambrosiana e Fondazione san Bernardino (credito antiusura) in un comunicato odierno, nel quale sono elencate 29 fondazioni e associazioni, 38 magistrati e 32 fra docenti universitari e operatori del sociale che aderiscono all’appello al Parlamento. Dopo aver spiegato l’iter della legge, con un particolare emendamento non ammesso, si specifica: “Chiediamo di riammettere l’emendamento che è non estraneo ma, anzi, completamente pertinente alla materia delle semplificazioni”. Tale emendamento “semplificherebbe, infatti, la vita di centinaia di migliaia di famiglie sovraindebitate e renderebbe il loro destino economico, sociale, umano (impedendone la disgregazione) simile a quello delle famiglie sovraindebitate europee”; “genererebbe una semplificazione e riduzione dei costi della macchina giudiziaria. È infatti noto agli addetti ai lavori che quando un debitore si trova in una situazione d’insolvenza si genera di norma un rilevante numero di procedimenti giudiziari (ricorsi per decreto ingiuntivo, esecuzioni forzate e relative opposizioni), con conseguente svilimento del valore dei beni oggetto di vendite obbligate, nonché effetti negativi sull’organizzazione giudiziaria e sui costi che l’Erario sostiene, a causa del vasto numero di procedimenti avviati senza reale utilità”.
“Centinaia di migliaia di famiglie oggi non sono difese dalla legge 3/2012, pur essendo già stata approvata in Parlamento una norma fortemente migliorativa. In vista di un autunno che si preannuncia molto duro per le conseguenze sociali della pandemia da Covid-19, sarebbe drammatico non ascoltare la loro voce”.