“Con l’aiuto degli italiani, che amano il Libano da sempre, speriamo di poter fare qualcosa di utile”: questo l’auspicio espresso da Marco Perini, Avsi Regional manager da Beirut, poche ore dopo l’esplosione che il 4 agosto ha distrutto migliaia di case nella capitale del Libano, è diventato azione già il 5 agosto.
“Le nostre equipe si sono recate nei quartieri di Beirut di Geitawi, Bourj Hammoud e Achrafieh e hanno individuato le prime persone da aiutare: anziani, donne vedove e famiglie bisognose a cui la furia dell’onda d’urto causata dall’esplosione ha sradicato porte e finestre”, ricorda una nota della Fondazione Avsi.
Nelle stesse ore “in Italia sui nostri canali e sulla stampa abbiamo lanciato la campagna #LoveBeirut. Centinaia di persone hanno risposto senza esitazione: in due giorni abbiamo raccolto 50mila euro e sono stati trasferiti subito in Libano”. Avsi precisa: “Abbiamo contattato imprese locali, fatto i preventivi e oggi, 11 agosto, inizieranno i primi 10 cantieri: una risposta concreta e velocissima a persone che non avevano i mezzi per farlo e che da martedì scorso vivono in una situazione di disagio estremo”.
Ad oggi “le donazioni hanno raggiunto 130mila euro, ma non ci fermiamo, anzi rilanciamo il nostro appello e proseguiamo le attività. Nei prossimi giorni altri 40 cantieri verranno aperti e stiamo progettando un intervento per riattivare i piccoli e piccolissimi negozi di quartiere distrutti: normalmente sono di una o due stanze, vengono gestiti da persone anziane a cui è stata levata l’unica fonte di reddito.