Un kit di primo soccorso e igiene personale e in più bottiglie, cisterne e un kit d’igienizzazione dell’acqua, oltre ai kit di prevenzione da Covid-19. E, poi, una raccolta fondi grazie alla quale si potrà contribuire a rimuovere i detriti, alla messa in sicurezza degli edifici e soprattutto alla ricostruzione delle scuole. Le iniziative sono di WeWorld, in seguito alle devastanti esplosioni che hanno distrutto la zona portuale di Beirut e tutto ciò che stava intorno. “Prima delle esplosioni, il Libano stava già attraversando una profonda crisi economica. Ciò che è accaduto negli ultimi giorni ha ulteriormente aggravato una situazione già minata dalla pandemia”, riferisce Pauline Pruvost-Czapek, advocacy and communication coordinator di WeWorld in Libano.
Durante la pandemia, con la conseguente chiusura delle scuole, WeWorld ha dovuto riadattare le normali attività per continuare a garantire l’istruzione di bambini e ragazzi e sostenere le loro famiglie, attraverso programmi educativi a distanza. “Si stima che oggi, a causa delle esplosioni, circa 20 scuole siano state distrutte, il che rimanderebbe ulteriormente la decisione di far tornare i ragazzi tra i banchi”.
“Come WeWorld, il nostro lavoro con i bambini qui in Libano è strettamente legato all’aspetto educativo – ha spiegato Francesca Anastasia, emergency program coordinator di WeWorld in Libano -. Le esplosioni avranno certamente un impatto psicologico importante sui bambini. Nessuno si aspettava questo disastro e se sei un bambino e vivi qualcosa del genere, cancellare i segni di quanto accaduto è un lavoro che richiede un percorso lungo e difficile. Per questo è fondamentale per noi attivarci e farlo subito, per far sì che quanto è successo non abbia conseguenze ancora più devastanti”.