La Federazione delle chiese evangeliche in Italia ha deciso di aprire una sottoscrizione per Beirut. “L’esplosione che ha colpito il porto di Beirut ha suscitato un’impressione enorme in tutti noi”, dichiarano gli operatori di Mediterranean Hope, programma migranti e rifugiati della Fcei. Gli operatori si trovano in questi giorni in Libano, dove sono impegnati per organizzare la ripartenza dei corridoi umanitari. “Il fungo di polvere, fumo, fuoco e fango, la devastazione delle abitazioni circostanti, gli incendi, le vittime, le richieste di aiuto provenienti dalle persone rimaste sepolte sotto le macerie, ci hanno scosso violentemente. Come non bastasse questa catastrofe si è sovrapposta a un’altra già in atto, anche se di altra natura, cioè la profonda crisi economico-sociale in cui versa da tempo lo stato libanese. Il Libano è, infatti, in default tecnico con il conseguente corredo di crollo del cambio sul dollaro e l’impoverimento generale della popolazione, di cui ormai il 50% vive sotto la soglia di povertà”. I fondi raccolti – spiega una nota della Federazione diffusa questa mattina – saranno devoluti per: interventi sanitari (ricoveri ospedalieri, interventi chirurgici-ortopedici, farmaci) da effettuare tramite il progetto Medical Hope in collaborazione anche con ospedali e Ong presenti sul territorio; assicurare un supporto economico a favore di famiglie in forte difficoltà; a sostegno di gruppi locali che assicurano distribuzione di pasti nei quartieri poveri; a supporto di strutture ospedaliere danneggiate per la sostituzione di apparecchiature medicali. Per info su come donare: https://www.nev.it/nev/2020/08/07/beirut-la-fcei-lancia-una-sottoscrizione/