Nel secondo trimestre del 2020 si stima che il prodotto interno lordo (Pil) sia diminuito del 12,4% rispetto al trimestre precedente e del 17,3% in termini tendenziali. Lo riferisce l’Istat nella stima preliminare diffusa oggi, in cui si specifica che “il secondo trimestre del 2020 ha avuto una giornata lavorativa in meno sia rispetto al trimestre precedente sia nei confronti del secondo trimestre del 2019”. L’Istituto nazionale di statistica segnala, inoltre, che “la variazione congiunturale del Pil è la sintesi di una diminuzione del valore aggiunto in tutti i comparti produttivi, dall’agricoltura, silvicoltura e pesca, all’industria, al complesso dei servizi”. “Dal lato della domanda, vi è un contributo negativo sia della componente nazionale (al lordo delle scorte), sia della componente estera netta.
La variazione acquisita per il 2020 è pari a -14,3%”. “Dopo la forte riduzione registrata nel primo trimestre (-5,4%), l’economia italiana nel secondo trimestre 2020 ha subito una contrazione senza precedenti (-12,4%) per il pieno dispiegarsi degli effetti economici dell’emergenza sanitaria e delle misure di contenimento adottate – si legge nella nota dell’Istat -. La caduta del Pil si colloca all’interno di un contesto internazionale dove le principali economie registrano riduzioni di analoga portata a causa del diffondersi della pandemia. Con il risultato del secondo trimestre il Pil fa registrare il valore più basso dal primo trimestre 1995, periodo di inizio dell’attuale serie storica”.