La porta della chiesa si apre automaticamente comandata dallo smartphone del visitatore che entra liberamente e viene guidato dalla narrazione storica-artistica-devozionale multimediale in italiano, inglese, francese. Questo, da sabato 1° agosto, potrà accadere in 23 chiese e cappelle in Piemonte e Valle d’Aosta. Merito della app “Chiese a porte aperte”: uno strumento, per ora unico in Europa, sostenuto da Fondazione Crt e la cui realizzazione è stata coordinata dalla Consulta regionale per i beni culturali ecclesiastici. Obiettivo: ampliare le opportunità di accesso alle testimonianze d’arte sacra sul territorio.
Per facilitare la fruizione, le chiese sono state organizzate in itinerari e potranno essere visitate autonomamente e in condizioni di totale sicurezza 365 giorni l’anno. Una volta scaricata sul proprio cellulare l’app (per dispositivi iOS e Android), è sufficiente registrarsi e prenotare la visita gratuita: giunti sul posto nell’orario selezionato, basta inquadrare un QR code per aprire la porta della chiesa e far partire la “voce narrante”, abbinata a un sistema di illuminazione dei dettagli artistici come affreschi e capitelli. Questi luoghi si aggiungono ai 13 beni su cui la app è stata sperimentata con successo nell’ultimo anno, con 5.000 visite,
“Nella pandemia e nelle sue conseguenze nell’economia – dichiara mons. Derio Olivero, vescovo di Pinerolo e delegato per i beni culturali del Piemonte e della Valle d’Aosta – la grande fatica è nel mantenere la fiducia. La bellezza è un aiuto per credere nella vita: per questo è importante che il progetto ‘Chiese a porte aperte’ continui e cresca. Un’esperienza nella bellezza per uscire più fiduciosi”. Il presidente della Fondazione Crt, Giovanni Quaglia, aggiunge: “Fondazione Crt rilancia la scommessa e l’investimento nel mix tra arte, cultura, religiosità e tecnologia. I visitatori possono tornare finalmente a ‘respirare bellezza’, entrando in tutta sicurezza in beni spesso poco conosciuti, privi di presidio umano e in zone difficili da raggiungere: luoghi ricchi di arte e storia, capaci di generare inclusione sociale, recuperati, messi in rete e inseriti in percorsi più ampi”. Informazioni sul sito internet www.cittaecattedrali.it.