La pandemia da Covid-19 ha “contributo a farci capire che un diverso stile di vita non solo è possibile, ma addirittura salutare per la qualità della nostra vita”. Insomma “abbiamo imparato a rivalutare il valore della famiglia e a riassaporare il gusto di relazioni più intense. Che non fa bene solo al nostro spirito e alla nostra dimensione affettiva, ma anche all’ambiente, perché il consumismo non è solo figlio della pressione pubblicitaria che subiamo quotidianamente, ma anche di un’inversione della gerarchia dei valori che ci ha portato a dare importanze solo al possesso di cose. Se riscopriamo l’importanza delle relazioni, dello studio, della spiritualità, automaticamente le cose prendono meno spazio e il nostro consumo si ridimensiona con grande sollievo per l’ambiente”. Lo dice in un’intervista a “L’Azione” di Vittorio Veneto Francesco Gesualdi, uno dei “ragazzi” di Barbiana, studioso e scrittore, fondatore del Centro Nuovo Modello di Sviluppo di Vecchiano.
“Oggi sia nel mondo sindacale che quello politico si sente parlare della necessità di un nuovo modello di sviluppo. Ma la sensazione è che il significato che in tali ambiti si dà a questa espressione sia ben diversa da quella proposta da Langer, da Sachs, da Illich e che anch’io sostengo – precisa -. Nella visione dei politici il nuovo modello di sviluppo è un semplice cambio di tecnologia, più orientato alle energie rinnovabili e alla produzione circolare, per perseguire l’obiettivo di sempre, ossia la crescita del Pil. Nella nostra visione, invece, il nuovo modello di sviluppo è la riorganizzazione dell’economia, delle città, del tempo, del lavoro, per garantire a tutti non solo la soddisfazione dei bisogni fondamentali nel rispetto dei limiti del pianeta, ma anche di tutte le altre dimensioni: quella affettiva, quella sociale, quella spirituale, quella ambientale”. In fondo, conclude, “la differenza continua ad essere la stessa di sempre: di là l’attenzione è rivolta alla produzione, di qua alle persone. Di là l’obiettivo è la crescita, di qua è l’armonia intesa come equilibrio con se stessi, con la comunità, con il creato”.