“Aderiscono pienamente al Regno coloro che sono disposti a giocarsi tutto,
che sono coraggiosi”. Lo ha ricordato il Papa, durante l’Angelus di ieri, in cui ha sottolineato che “la costruzione del Regno esige non solo la grazia di Dio, ma anche la disponibilità attiva dell’uomo. Tutto fa la grazia, tutto! Da parte nostra soltanto la disponibilità a riceverla, non la resistenza alla grazia: la grazia fa tutto ma ci vuole la mia responsabilità, la mia disponibilità”. “Abbandonare il fardello pesante delle nostre sicurezze mondane che ci impediscono la ricerca e la costruzione del Regno”, l’invito di Francesco: “La bramosia di possedere, la sete di guadagno e di potere, il pensare solo a noi stessi”. Il “vero tesoro”, ha spiegato il Papa, non è tatto di “cose attraenti ma effimere, di bagliori luccicanti ma illusori perché lasciano poi al buio”: la luce del Regno “non è un fuoco di artificio, è luce: il fuoco di artificio dura soltanto un istante, la luce del Regno ci accompagna per tutta la vita”. “Il Regno dei cieli è il contrario delle cose superflue che offre il mondo, è il contrario di una vita banale”, ha proseguito Francesco: “È un tesoro che rinnova la vita tutti i giorni e la dilata verso orizzonti più vasti. Chi ha trovato questo tesoro ha un cuore creativo e cercatore, che non ripete ma inventa, tracciando e percorrendo strade nuove, che ci portano ad amare Dio, ad amare gli altri, ad amare veramente noi stessi. Il segno di coloro che camminano su questa strada del Regno è la creatività, sempre cercando di più. E la creatività è quella che prende la vita e dà la vita, e dà, e dà, e dà… Sempre cerca tanti modi diversi di dare la vita. Gesù, lui che è il tesoro nascosto e la perla di grande valore, non può che suscitare la gioia, tutta la gioia del mondo: la gioia di scoprire un senso per la propria vita, la gioia di sentirla impegnata nell’avventura della santità”.