La Conferenza episcopale dell’India ha accolto le nuove linee guida della Congregazione per la dottrina della fede che invitano ad indagare sulle accuse di abuso sessuale contro minori all’interno della Chiesa anche quando sembrano infondate. “Attueremo le linee guida in conformità con le nostre leggi civili”, ha dichiarato l’arcivescovo Felix Anthony Machado, segretario generale della Conferenza episcopale dell’India (Cbci), parlando all’agenzia cattolica asiatica Uca news. L’India ha l’obbligo di denunciare l’abuso sessuale di minori ai sensi di una legge speciale e chi non lo fa rischia almeno un anno di reclusione. “Da Papa Paolo VI a Papa Francesco, la Chiesa è sempre stata contro ogni tipo di sfruttamento di chiunque, in qualsiasi forma, e l’abuso sessuale di minori è considerato un atto a tolleranza zero nella Chiesa”, ha sottolineato l’arcivescovo. La Conferenza episcopale indiana, ha proseguito, “ha redatto di volta in volta linee guida per affrontare le questioni in conformità con le leggi civili e non vi è alcun compromesso al riguardo”. Nello Stato indiano del Kerala, a sud, le diocesi della Chiesa siro-malabarese di rito orientale hanno già costituito il 1° giugno comitati appositi con sacerdoti, religiose, laici, esperti di diritto canonico per la corretta esecuzione delle linee guida vaticane. Esamineranno le accuse, in conformità con la legge civile indiana. I 192 vescovi che fanno parte della Conferenza episcopale indiana avevano già affermato a febbraio, durante l’assemblea plenaria a Bangalore, “che non tollereranno alcun tipo di abuso sessuale”, pronti a prendere “le necessarie misure disciplinari contro i trasgressori, indipendentemente dalla loro posizione nella Chiesa”.