La Madonna del Carmelo, “con le sue braccia aperte, è la Madonna dell’accoglienza. Guardando a Lei possiamo invocare Maria con il nuovo titolo che Papa Francesco ha regalato alla Chiesa, inserendolo nelle Litanie Lauretane: solacium migrantium, soccorso dei migranti”. Lo ha detto mons. Gian Carlo Perego, arcivescovo di Ferrara-Comacchio, nell’omelia della messa celebrata questa mattina a Ferrara, nel monastero delle carmelitane scalze. “A Maria affidiamo chi è in viaggio, chi è in fuga e arriva sulle nostre coste, nelle nostre città, per riposo, per turismo, alla ricerca di sicurezza, per lavoro, per sfuggire alla morte: sono il volto di chi cerca riposo, di chi cerca di salvare la vita, di chi vuole sostenere la propria famiglia”, ha proseguito. La Madonna del Carmelo “ci invita ad abbracciare tutti” come figli e fratelli.
La Madonna del Carmelo, ha proseguito Perego richiamando Maria sotto la Croce, “è la Madre che è vicina soprattutto nella sofferenza e nella morte”. “Ogni stagione della storia ha visto sofferenza e morte; anche la nostra epoca vede ancora sofferenza e morte di persone colpite dalla pandemia, di persone senza pane e senza acqua, di persone vittime di violenza e di abbandono. Molte di loro non hanno nessuno vicino o solo la madre”, ha osservato. Nel richiamare l’affermazione di Papa Francesco in Evangelii Gaudium – “Le parole di Gesù sulla soglia della morte” sono “una formula di rivelazione che manifesta il mistero di una speciale missione salvifica. Gesù ci lasciava sua madre come madre nostra” conducendoci a Maria “perché non vuole che camminiamo senza una madre” – il presule ha concluso: “Il cuore delle madri che oggi soffrono è come il cuore di Maria: è la casa per tutti. Maria è vicina a tutti, perché nel figlio tutti sono suoi figli”. Questa sera mons. Perego celebrerà la messa nella concattedrale di Comacchio.