Mons. Eugenio Scarpellini è il primo vescovo italiano a morire per il Covid-19, ma nella lontana Bolivia. E si tratta di un altro lutto che colpisce la terra bergamasca. Mons. Scarpellini, vescovo di El Alto, è deceduto stamattina all’età di 66 anni. Era ricoverato nell’ospedale della popolosa città che sovrasta La Paz, a quattromila metri di altitudine. Mons. Scarpellini sembrava aver superato la fase più critica della malattia, ma, come informa la Conferenza episcopale boliviana attraverso il suo portale Iglesia Viva, ha subito nella prima mattinata di oggi due arresti cardiaci che gli sono stati fatali e a nulla sono valsi i tentativi di rianimarlo.
Mons. Scarpellini è nato a Verdellino, in diocesi di Bergamo, l’8 gennaio 1954 ed è stato ordinato sacerdote il 17 giugno 1978. Missionario in Bolivia nel 1988, nell’ambito del consolidato gemellaggio missionario avviato tra il Paese sudamericano e la Chiesa bergamasca, fu nominato nel 2010 da Benedetto XVI vescovo ausiliare di El Alto e nel 2013 da Papa Francesco vescovo della medesima diocesi. Dal 2006 al 2010 fu direttore delle Pontificie opere missionarie in America Latina e dal 2012 al 2015 segretario generale della Conferenza episcopale boliviana. Secondo l’episcopato boliviano, “è stato un pastore della Chiesa che si è segnalato per la sua consegna ai più poveri e per la lotta instancabile per la giustizia”.
Il Sir lo aveva intervistato all’inizio di aprile, chiedendogli come si viveva a tanti chilometri di distanza il lutto per la scomparsa di tanti amici bergamaschi, mentre la quarantena iniziava anche in Bolivia. Dichiarò in quell’occasione: “Sento che a Bergamo una generazione se ne sta andando nel silenzio, è terribile. Io sono originario di Zingonia, dove il virus non ha colpito molto, ma sono stato parroco a Nembro. Lì ci sono stati 126 morti in un paese di 6mila abitanti. Passo molto tempo al telefono con i loro familiari, cerco di dare speranza. Mi colpiscono i decessi di amici sacerdoti, don Fausto Resmini era mio compagno di messa, don Beraldelli mio prefetto in Seminario”. E aveva poi parlato della preoccupazione per il futuro della popolazione povera e senza lavoro, mentre il Covid-19 avanzava anche a El Alto.