Nel 2019, i cittadini stranieri occupati sono 2 milioni 505mila (il 10,7% degli occupati in Italia), quelli in cerca di lavoro 402mila (15,6%) e gli inattivi tra i 15 e i 64 anni 1 milione 175mila (8,9%). È quanto emerge dal X Rapporto annuale “Gli stranieri nel mercato del lavoro in Italia”, pubblicato oggi sul sito del ministero del Lavoro e delle Politiche sociali e sul Portale Integrazione Migranti.
Al 1° gennaio 2019, erano residenti in Italia 5 milioni 255mila cittadini stranieri, l’8,7% della popolazione. Rispetto al 2018 sono aumentati gli occupati italiani (+95mila unità, +0,5%), comunitari (+14.450 unità, +1,8%) ed extra Ue (+35.734 unità, +2,2%) per complessivi +144.917 occupati stranieri; sono invece diminuiti i disoccupati sia italiani (-176.158, -7,5%) sia extra Ue (-5.103, -1,9%), mentre sono cresciuti i disoccupati comunitari (+7.317, +5,8). Inoltre, sono aumentati gli inattivi extra Ue (+24.404, +3,0%) e comunitari (+12.913, +3,9%), mentre diminuiscono gli inattivi italiani (-124.265, -1,0).
Stando ai dati diffusi, il tasso di occupazione tra i cittadini extra Ue è 60,1% (stabile rispetto al 2018), tra i comunitari è 62,8% (in calo dello 0,7%), dati entrambi superiori al 58,8% (in aumento, +0,6%) registrato tra gli italiani. Il tasso di disoccupazione aumenta tra i comunitari (14,0%, +0,5 punti tra il 2018 e il 2019), mentre è in calo tra gli extra Ue (13,8%, -0,5%) e tra gli italiani (9,5%, -0,7%). Il tasso di inattività degli stranieri (extra Ue 30,2%, comunitari 26,9%) si conferma più basso di quello degli italiani (34,9%).
I settori con più occupati stranieri sono Altri servizi collettivi e personali (642mila), Industria in senso stretto (466mila), Alberghi e ristoranti (263mila), Commercio (260mila) e Costruzioni (235mila); le incidenze più alte si registrano in Altri servizi collettivi e personali (36% degli addetti), Agricoltura (18,3%), Alberghi e ristoranti (17,7%) e Costruzioni (17,6%).