Ue-Turchia: Istanbul, Santa Sofia tornerà moschea. Schinas (Commissione), “rischio di minare tolleranza e apertura” del Paese

Foto SIR/PE

“Sarebbe essenziale mantenere lo status corrente, riconosciuto internazionalmente e pubblicamente, di monumento globale che è Hagia Sophia, pena il rischio di minare la tolleranza e l’apertura della Turchia”. Così ha detto il commissario europeo Margheritis Schinas nell’emiciclo di Bruxelles, mentre le agenzie turche battevano la notizia che la corte amministrativa di Ankara ha dato il via libera alla possibilità che questo storico monumento nel cuore di Istanbul da museo e patrimonio Unesco possa tornare a essere una moschea. Il presidente Erdogan ha firmato oggi stesso un decreto presidenziale con cui affida Hagia Sophia al ministero degli Affari religiosi perché gestisca la riapertura di questo monumento alla preghiera dei fedeli musulmani. Hagia Sophia “è un simbolo di dialogo interreligioso e interculturale”, aveva detto Schinas, ricordando sia il fatto che la Turchia è membro fondatore dell’alleanza delle civiltà dell’Onu e “ha già contratto importanti obblighi in questo contesto” e sia che nel 2010, quando Istanbul era capitale europea della cultura, il primo ministro del tempo Recep Tayyip Erdoğan aveva descritto Istanbul come “una città europea, con la sua arte, cultura, civilizzazione, popolo, il suo passato e il suo futuro che ha sempre guardato verso l’Europa. Istanbul ha forgiato la cultura europea e ne è stato forgiato”. E ha concluso il commissario: “Questo lo spirito che vogliamo sentire, questo aspettiamo dal presidente Erdogan dieci anni dopo”. Ma, infine, Ankara assume un’altra strada, in direzione opposta all’Europa.

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