“Piccole storie di ragazzi di paese”. È il titolo del libro di don Oliviero Giuliani, per un decennio, fino al duemila, direttore responsabile del settimanale diocesano di Bergamo, e, per trent’anni, collaboratore del mensile “L’Angelo in famiglia”. Una raccolta di 22 racconti dedicati a ricordi e avventure vissute nella sua infanzia. Protagonisti, i ragazzi di quarta elementare di Villa d’Almé, un paese alla periferia di Bergamo. I racconti prendono il via dalla visione del film Ivanhoe, che immerge i ragazzi nelle leggende medioevali e “accende nella loro fantasia imprese dove fedeltà e scaltrezza, lealtà e tradimento, conflitti e pacificazioni sono terreno di scontro e di incontro, palestra che allena ad affrontare la vita”, spiga don Arturo Bellini, autore dell’introduzione. La narrazione spalanca una finestra sullo stile di vita, sui giochi, sugli interessi, sulle passioni e sugli ideali dei ragazzi di quarta elementare. Pagina dopo pagina, si accendono e si spengono i temi dell’amicizia e della rivalità, dell’appartenenza a un gruppo con i propri luoghi di incontro, i propri linguaggi e simboli.
A fare loro da tutor, un maestro speciale, che “ai suoi alunni sa regalare ali per imparare a volare”. Ogni racconto ha una propria suggestione, ma quello che meglio esprime il fascino della fanciullezza è il racconto dell’aquilone. “Il fanciullo tiene il filo nella mano, ma il suo cuore è là, dove l’aquilone vaga libero e lieve”, scrive don Bellini. Così l’autore guarda a quel periodo come a “un’età da risognare”, sottotitolo del testo.