Feriti di guerra in Siria, vittime di violenza in Sud Sudan, uomini, donne e bambini salvati nel Mediterraneo, un medico di Medici senza frontiere (Msf) impegnato nella lotta al Covid-19. Sono alcune delle immagini di #UnitiSenzaFrontiere, la nuova campagna di sensibilizzazione di Msf, che mostra come, al cambiare delle emergenze, degli ospedali o dei pazienti, “resti identico l’impegno dell’organizzazione nel salvare vite ovunque ce ne sia bisogno”. “Un messaggio – spiega una nota – che è anche un invito a tenere viva la solidarietà, dopo mesi di una pandemia che continua a colpire in tutto il mondo senza distinzioni di sorta”.
Prima tappa della campagna sarà a Roma, al Casale della Cervelletta, con la rassegna “Cinema in Piazza” dell’associazione Piccolo America, di cui Msf è charity partner, durante la quale il 16 luglio si terrà la prima nazionale del film documentario “La Febbre di Gennaro” che racconta questo impegno che non cambia mai attraverso la storia di Gennaro Guidetti, giovane operatore umanitario da dieci anni impegnato tra Medio Oriente, Colombia, navi umanitarie, di recente passato dalla lotta all’Ebola a quella contro il Covid, prima nel Lodigiano e ora in Yemen. La campagna proseguirà poi con una serie di eventi in tutta Italia, Festival, mostre fotografiche, progetti educativi per il prossimo anno scolastico.
“La pandemia ci ha mostrato che tutto può cambiare da un momento all’altro e che la sofferenza di una parte del mondo ci riguarda tutti – ha detto Claudia Lodesani, presidente di Msf -. “In questi mesi abbiamo sperimentato anche in Italia cosa vuol dire vivere in un’emergenza e avere bisogno di una risposta solida e di cure accessibili, condizione normale in moltissimi dei Paesi in cui operiamo. Il nostro invito è a tenere viva la solidarietà che ci ha fatto dire ‘insieme ce la faremo’ e che oggi è ancora fortemente necessaria per combattere il coronavirus e tutte le altre emergenze mediche nel mondo, perché il diritto alla salute sia davvero garantito per tutti”.
Dopo aver supportato la risposta contro il Covid-19 in ospedali, strutture per anziani, carceri e insediamenti informali in diverse regioni d’Italia, Msf resta impegnata contro la pandemia in oltre 70 Paesi nel mondo. I team Msf composti da medici, infermieri, logisti, promotori della salute e psicologi stanno supportando ospedali e centri di salute, formando gli operatori sanitari locali sulle misure per contenere il virus e proteggendo persone vulnerabili come anziani, senzatetto e rifugiati in collaborazione con le autorità sanitarie locali.