Presentato oggi a Padova il Report annuale 2019 che racchiude le principali attività di Medici con l’Africa Cuamm, in 8 Paesi dell’Africa sub-Sahariana. “È difficile racchiudere in poche parole un anno di impegno: meraviglia, riconoscenza, bellezza e fiducia, stupore e tenacia nel fare il bene. Nel 2019 abbiamo proposto il messaggio ‘Lo stesso futuro’, è quello negato a tante donne e bambini in Africa, il futuro che siamo impegnati a costruire e ricostruire ogni giorno sul campo. Un filo rosso spezzato che va riannodato a partire dal nostro impegno personale e quotidiano. Solo così costruiremo un unico futuro, lo stesso, e sarà più ricco e bello per tutti – spiega don Dante Carraro, direttore di Medici con l’Africa Cuamm -. E oggi più che mai vale questo proposito: in questo 2020 ‘ferito’ sentiamo ancora più forte e vivo il desiderio di ricominciare a vivere e a impegnarci in Africa. Non abbiamo mai abbandonato i nostri ospedali durante questo periodo di lockdown e ora, nelle prossime due settimane, partiranno per l’Africa 16 nuovi cooperanti e, da qui ai prossimi 2 mesi, saranno 40”.
Il 2019 ha visto gli operatori di Medici con l’Africa Cuamm impegnati in 8 Paesi dell’Africa a sud del Sahara (Angola, Etiopia, Mozambico, Repubblica Centrafricana, Sierra Leone, Sud Sudan, Tanzania, Uganda), in 23 ospedali e 855 strutture sanitarie. È stato un anno di grandi sfide e situazioni drammatiche come la devastazione causata dal Ciclone Idai che si è abbattuto sulla città di Beira, in Mozambico, e che ha provocato oltre 600 morti, 146.000 sfollati e 1.850.0000 persone bisognose di cibo e acqua. Altro fronte caldo è stato il Sud Sudan, Paese fragilissimo e sempre in una situazione di instabilità, dove investire in salute diventa strumento per costruire concretamente la pace. Allo stesso tempo, tanti sono i risultati raggiunti: in Sierra Leone, la messa in funzione del Nems, il primo servizio nazionale per le emergenze sanitarie, con 80 ambulanze che percorrono il paese e che in un anno hanno effettuato 33.393 trasporti.
“Il lavoro e la dedizione di 4.777 operatori impegnati in prima linea per la salute delle fasce più fragili della popolazione ha portato risultati importanti – sottolinea Fabio Manenti, program manager del Cuamm -: 201.119 donne sono state assistite durante il parto; 33.393 sono stati i trasporti effettuati per emergenze ostetriche e parti; 539.672 le visite pre e post natali; 7.211 i bambini trattati per malnutrizione acuta. Come Medici con l’Africa Cuamm ci sta poi molto a cuore la formazione, perché dà la speranza di un futuro migliore che si costruisce insieme: 4.831 sono stati gli operatori sanitari locali che potranno portare un aiuto al proprio Paese”.