Coronavirus Covid-19: Medici con l’Africa Cuamm, pronti a partire i primi 16 volontari dopo lockdown

Andrea, Dario, Sergio, Maria, Piera, ancora Maria, Massimo, Antonio, Klara, Romain, Matteo, Sabina, Giampaolo, Ilaria, Stefano, Marta. “Sono i primi 16 volontari a ripartire per l’Africa dopo 3 mesi di totale lockdown che ha bloccato ogni volo e ogni aeroporto – sottolinea don Dante Carraro, direttore di Medici con l’Africa Cuamm -. Impossibile uscire o entrare dai Paesi africani. Impossibile ‘andare’, per noi che di quell’Euntes curate infirmos abbiamo fatto una scelta di vita. Impossibile anche riuscire a dare il cambio ai tanti rimasti sul campo, vicini alla popolazione e alle istituzioni locali durante la grande paura che la pandemia, specie all’inizio, ha provocato e che ancora non è superata. Molte organizzazioni hanno deciso di rientrare attraverso i rari voli umanitari disponibili. Il nostro restare sul posto, faticoso e non senza qualche rischio, sta aiutando a mantenere aperti gli ospedali e i servizi evitando il tracollo di sistemi sanitari già debolissimi e fragili. Insieme ai colleghi locali coltiviamo giorno per giorno la speranza”.
Superato lo shock iniziale, sottolinea don Carraro, “adesso rimane alta la sfida, prevista e temuta anche dalle grandi agenzie internazionali, delle conseguenze sanitarie e socio economiche del Covid. Vediamo con i nostri occhi come sta aumentando drammaticamente il numero di famiglie e persone che chiedono cibo. La ‘fame’ è dietro l’angolo”. In tante comunità del Sud Sudan, nelle aree rurali, assicura il direttore del Cuamm, “stiamo già distribuendo farina, riso, olio e generi di prima necessità”. In Angola, a Chiulo, “crescono le mamme che vengono in ospedale a chiedere cibo per i loro bambini”.
“Abbiamo bisogno di risorse finanziarie ma soprattutto di risorse umane, volontari disponibili e pronti a partire. Anche nel nostro paese le ferite sono aperte, sanguinano e fanno male. Viviamo ansie e difficoltà, incertezze e preoccupazioni, specie per il futuro. Le macerie provocate dal virus rischiano di farci sprofondare bloccandoci soprattutto nelle volontà: rischiamo un lockdown dell’animo”, mette in guardia don Dante.
“Nei 16 volontari che ripartono rivedo Francesco Canova che si ‘inventa’ il Cuamm appena conclusa la Seconda Guerra mondiale: attorno solo povertà, miseria, distruzione e macerie appunto. Quando più forte sopravanza la tentazione di mollare, di abbassare le braccia, di demordere, è lì che devi andare, avere più coraggio, più determinazione nel ricostruire”. Rivolgendosi direttamente ai volontari in partenza nelle prossime due settimane, il direttore del Cuamm conclude: “Grazie a voi, carissimi 16, che con il vostro partire, tra le macerie del virus, tenete vivo lo spirito ‘missionario’ e di servizio che ha generato il Cuamm nel 1950 e che continua ad animarlo. Con questo spirito nel cuore, che resta vivo nonostante la fatica di un tempo così difficile, vogliamo celebrare quest’anno il nostro settantesimo compleanno e lo faremo a Padova il prossimo 7 novembre”.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Territori