Una lettera alla piccola comunità caldea di Teheran per lodarne la fede e ribadire vicinanza per la mancata nomina di un nuovo vescovo “in grado di servire” i fedeli “con amore, correttezza e umiltà”. A scriverla è il patriarca caldeo di Baghdad, card. Louis Raphael Sako, dopo la nomina del corepiscopo Felix (Saeed) Dawood Al Shabi a vescovo dell’eparchia di Zakho (Iraq). Il Sinodo caldeo, svoltosi ad agosto dello scorso anno, aveva anche proposto, oltre a Zakho, le nomine per le diocesi iraniane di Teheran e Urmia, rimaste però scoperte. Da qui la scelta del patriarca di indirizzare una lettera ai fedeli iraniani per esortarli “a essere responsabili fino al prossimo Sinodo e all’elezione di un nuovo vescovo”. Il card. Sako ricorda anche “la difficile situazione” in Iran dovuta al Covid-19 e all’embargo internazionale. “Vi esorto a lavorare insieme come una squadra per l’unità, l’onestà e nel servizio all’altro con amore incondizionato. Preghiamo che possiate tornare presto ad una vita normale dopo questa tempesta”. Nella lettera il card. Sako afferma, inoltre, di aver chiesto al nunzio in Iran, mons. Leo Boccardi, “di esservi vicino e aiutarvi a superare qualsiasi problema. Da parte mia, vi assicuro che avrò cura della diocesi di Teheran e la servirò il più possibile”.