L’emergenza Covid-19 porti a valorizzare e sostenere, con coraggio e una volta per tutte, la scuola paritaria, specialmente dell’infanzia, “quale prezioso e, in molti casi, indispensabile servizio pubblico reso ai bambini, ai ragazzi e alle loro famiglie, alla società e all’intero territorio”. È l’auspicio espresso dai vescovi della Conferenza episcopale Triveneto (Cet) riuniti oggi in videoconferenza dalle rispettive sedi, per affrontare l’attuale situazione delle scuole paritarie per l’infanzia – sfide, difficoltà e responsabilità gestionali in tempo di coronavirus, nuove prospettive pastorali ed educativo-didattiche – nonché le previsioni e le modalità di riapertura nel prossimo mese di settembre. Sono intervenuti in videoconferenza anche il presidente della Fism nazionale Stefano Giordano e il presidente della Fism del Veneto Stefano Cecchin con il responsabile della commissione triveneta Cet per la scuola, don Domenico Consolini. “Le scuole paritarie sono un’espressione autentica di sussidiarietà – ha osservato Giordano -. Se salta la ‘gamba’ paritaria, finisce per saltare l’intero sistema nazionale”. Soffermandosi sulla “inadeguatezza delle attuali modalità di finanziamento pubblico che, in realtà, non sostengono il sistema educativo integrato all’interno del quale vi sono le scuole paritarie”, Giordano ha auspicato che” ragione e senso di realtà prevalgano”. Per Cecchin “è giunto il momento di non limitarsi più a parlare di norme sanitarie ma di rimettere al centro i contenuti e i valori dell’azione pedagogica e didattica da svolgere”. È fondamentale, hanno concluso i vescovi, affrontare una volta per tutte ” la questione della sostenibilità economica delle scuole paritarie, riconosciute finalmente quale parte essenziale e integrante, a pieno titolo, del sistema educativo e scolastico nazionale”.