Sta per concludersi il ciclo delle iniziative del Giugno antoniano reatino. L’edizione 2020 sarà ricordata per l’impossibilità di svolgere la tradizionale Processione dei ceri insieme alle altre restrizioni imposte dalla pandemia, che però hanno offerto un’occasione per vivere in modo più personale ed essenziale la devozione che lega la città al santo. “La sobrietà richiesta dai lutti e dalle sofferenze – si legge in un comunicato – ha alimentato la partecipazione di tanti e aggiunto maggiore consapevolezza attorno ai carismi testimoniati da sant’Antonio, rinnovando il desiderio di poter vivere la festa nelle forme consuete”.
In mancanza della processione, domani il vescovo Domenico Pompili presiederà la messa pontificale nella basilica di Sant’Agostino alle 18.30, richiamando simbolicamente il momento in cui la statua di Sant’Antonio sarebbe dovuta uscire con la sua macchina dalla chiesa e il corteo con i ceri disporsi ad attraversare le strade infiorate della città. L’occasione vedrà il presule fare un bilancio del periodo vissuto e annunciare alla città una nuova iniziativa sociale e caritativa della Chiesa reatina, che andrà ad affiancarsi al Fondo Santa Barbara, istituito all’inizio della pandemia per sostenere quanti hanno maggiormente sofferto i danni economici causati dalla crisi sanitaria. Il Giugno antoniano si chiuderà come sempre il lunedì successivo, 29 giugno, con la messa in suffragio di tutti gli associati defunti della Pia Unione Sant’Antonio di Padova.