“Una nuova delusione, tutta italiana, ma continueremo a far sentire la nostra voce. Troppa discriminazione! Non si può più accettare”. È un fiume in piena Virginia Kaladich, presidente nazionale Fidae, mentre commenta al Sir la notizia arrivata ieri dal Miur durante il flashmob delle scuole paritaria davanti a Montecitorio, secondo la quale i 29 milioni di risorse europee per le smart class alle superiori saranno solo per le statali. Ma a decidere la destinazione delle risorse non è l’Ue, bensì i singoli governi nazionali.
“È il governo italiano che deve decidere – conferma Kaladich –, e sarebbe davvero paradossale che dopo anni di lavoro per permettere alle scuole paritarie di accedere ai fondi Fesr e Fse, ora si blocchi tutto. I fondi europei, lo si dice chiaramente anche nell’ultimo accordo tra Commissione europea e Italia, sono destinati a tutto il sistema pubblico d’istruzione. Dispiace che ancora una volta alcuni componenti del Governo e alcuni parlamentari di maggioranza non conoscano o facciano finta di non conoscere la legge italiana”.
Kaladich richiama la legge 62/2000 sulla parità scolastica che ha istituito in Italia il sistema pubblico integrato fatto di scuole paritarie e di scuole statali, di cui quest’anno ricorre il ventennale. “Credo sia giunto il momento – afferma – di unire tutti gli sforzi per portare a termine una battaglia di civiltà e far completare la legge Berlinguer che diede l’avvio alle scuole paritarie senza però prevedere la copertura finanziaria adeguata. Molti istituti sono in grosse difficoltà e a farne le spese saranno come sempre i soggetti più deboli, le famiglie italiane che già stanno attraversando un momento molto difficile e a cui si rischia di togliere quello che è un diritto sancito dalla Costituzione: la libertà di scelta educativa”. La presidente rievoca i contatti e gli incontri avuti dalla Fidae dal 2017 fino a tempi recentissimi con i referenti del Miur, compresa l’Autorità di gestione del Pon (Programma operativo nazionale) “per seguire da vicino i vari passaggi che hanno contraddistinto e ancora segnano il processo di apertura del Pon alle scuole paritarie”.
La Fidae, che “ha avviato fin dal maggio 2017 corsi in preparazione alla realizzazione di progetti per accedere al piano di interventi finanziato dai Fondi strutturali europei, suscitando nelle scuole paritarie interesse e attese”, continuerà a seguire l’evolversi della situazione, assicura Kaladich, “con l’intento di non permettere che ancora una volta vadano deluse le legittime aspettative di tanti operatori dell’istruzione che con dedizione e competenza reclamano un diritto che, senza ombra di dubbio, è contemplato dal modello istituzionale disegnato dalla legge 62/2000”.