Ue: “migranti, sfollati e apolidi ancora più a rischio per la pandemia. L’integrazione è una priorità”

“La lotta è ancora più dura per i rifugiati, gli sfollati interni, i migranti e gli apolidi: con un accesso limitato o senza accesso alle cure mediche e ai meccanismi di protezione, queste persone sono più vulnerabili agli effetti della pandemia globale”. Scrivono una dichiarazione congiunta, Commissione europea e Alto rappresentante Ue, alla vigilia della Giornata mondiale del rifugiato, per richiamare l’attenzione su questa realtà che nel mondo coinvolge una persona su 97: 80 milioni sono gli sfollati a causa di conflitti e persecuzioni. “Il coronavirus non discrimina tra le persone e non conosce confini” si legge nel testo ma “è essenziale” che anche durante la pandemia, “i bisognosi possano continuare ad accedere alle procedure di protezione internazionale e trovare rifugio, anche attraverso il reinsediamento” e che “i Paesi più esposti, compresi quelli che ospitano migliaia di rifugiati, siano aiutati ad affrontare le difficoltà che incontrano”. La dichiarazione ricorda poi che “gli Stati membri dell’Ue si sono impegnati a reinsediare quasi 30mila rifugiati nel 2020” e che l’Ue è “in prima linea nella risposta globale alla pandemia con il team Europa”. “L’integrazione è una priorità per questa Commissione”, si legge ancora, come testimoniano le “misure per garantire che le persone appena arrivate abbiano accesso a servizi essenziali quali istruzione, assistenza sociale, assistenza sanitaria e alloggio”.

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