“Allarme per 800mila occupati nelle costruzioni che fanno segnare un crollo verticale di quasi il 68% su base annua dell’indice della produzione che apre un nuovo fronte per l’economia italiana nella fase 3 dell’emergenza coronavirus”. È quanto emerge da un’analisi dell’Unione europea delle cooperative (Uecoop) in riferimento ai dati diffusi oggi dall’Istat che, ad aprile 2020 rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, per il mattone registrano il peggior risultato di sempre, proprio mentre sono in corso gli Stati generali del Governo per fare il punto sulla salute del sistema Italia. “Il crollo delle costruzioni – sottolinea Uecoop – è reso ancora più preoccupante dal fatto che non sono stati ancora recuperati i 400mila occupati persi negli ultimi dieci anni, visto che a oggi ci sono poco più di 800mila addetti contro gli oltre 1,2 milioni del 2008”. “A soffrire sono sia il residenziale che il non residenziale”, prosegue l’Unione europea delle cooperative, secondo cui “il trend dell’edilizia è preoccupante per tutto il Paese e per le migliaia cooperative di costruzione e abitazione che operano nel settore mentre ci vorrà tempo perché le nuove misure introdotte, dall’ecobonus al sismabonus, facciano registrare i primi effetti positivi sul settore generando un circuito virtuoso che favorisca il recupero strutturale e ambientale degli edifici esistenti, spinga verso abitazioni di qualità e – conclude Uecoop – favorisca al tempo stesso l’occupazione”.