Altri circa 60mila nuovi contagi e oltre 2.600 morti in un giorno: il Covid-19 continua flagellare l’area dell’America Latina e dei Caraibi, con oltre trentamila nuovi casi e circa 1.100 decessi in Brasile e 700 vittime in Messico.
Il totale, secondo la quotidiana ricognizione del Sir, passa così a 1.841.875 casi e a 86.619 morti, a conclusione del 17 giugno. Salgono i numeri anche nella Panamazzonia. Secondo la mappa aggiornata della Repam, i contagi sono saliti a 315.343 e i morti a 11.580.
Questa la situazione aggiornata nei principali Paesi di contagio: Brasile 960.309 positivi e 46.665 decessi, Perù 240.908 e 7.257, Cile 220.628 e 3.615, Messico 159.793 e 19.080, Colombia 57.046 e 1.864, Ecuador 48.480 e 4.007, Argentina 35.552 e 913, Repubblica Dominicana 24.105 e 633, Panama 22.597 e 470, Bolivia 20.685 e 679.
Salgono i contagi anche in America centrale, dove sia Guatemala sia Honduras hanno superato i 10mila contagi. In Guatemala sono 11.251, con 432 vittime, in Honduras 10.299, con 366 morti. In quest’ultimo Paese il presidente Juan Orlando Hernández ha annunciato di essere positivo al Covid-19, sia pure in forma lieve. In Nicaragua, dove i dati vengono aggiornati dal governo Ortega in modo del tutto inattendibile e solo una volta alla settimana (si registrano ufficialmente 1.823 casi e 64 decessi), è morto, quasi certamente per il coronavirus (ufficialmente per infarto) Edén Pastora, uno dei leader della rivoluzione sandinista sempre rimasto fedele a Ortega. Si trova ricoverato da due giorni a Managua mons. César Bosco Vivas Robelo, vescovo emerito di León. La Conferenza episcopale del Nicaragua, nel darne notizia, non ha specificato i motivi del ricovero e si fa comunque sapere che le condizioni del vescovo stanno lentamente migliorando.