“Oggi cambiano i contesti economici e sociali e cambiano anche i bisogni dei nostri espatriati che non cercano solo un luogo dove poter realizzare i propri diritti sociali, ma dei veri e propri luoghi di integrazione in cui trovare risposta rispetto al tema della casa e del lavoro ed è a questi nuovi bisogni che il nostro sistema-Paese, insieme alle reti associative e di servizio, deve trovare delle risposte”. Lo ha dichiarato il presidente nazionale delle Acli e della Federazione Acli internazionali (Fai), Roberto Rossini, commentando l’audizione delle Acli presso la Commissione Esteri sull’istituzione di una Commissione parlamentare per le questioni degli italiani all’estero.
“Il dibattito sulla commissione è anche un’ottima occasione per riflettere sui sistemi di rappresentanza degli italiani all’estero”, ha dichiarato durante l’audizione il vicepresidente della Fai, Matteo Bracciali. “Comites, Cgie e rappresentanza parlamentare devono integrarsi, ognuno per le proprie competenze, in modo da garantire risorse e risposte efficaci e tempestive alle nostre comunità all’estero perché – ha proseguito Bracciali – è da questo fattore e dagli investimenti nell’informazione che rafforza la partecipazione alla vita sociale e politica degli expat”. “Il taglio dei parlamentari all’estero proposto nella riforma costituzionale – ha concluso il vicepresidente della Fai – va nella direzione opposta rispetto a questo assunto e la riteniamo una scelta profondamente sbagliata e ingiusta”.