“In questi mesi abbiamo lavorato in stretta collaborazione, ed è così che dovrebbe essere sempre. Roma e Bruxelles insieme, per l’Italia e per l’Europa. E oggi l’Italia si sta rialzando”. Lo ha affermato Ursula von der Leyen, presidente della Commissione europea, intervenendo agli Stati generali inaugurati oggi a Roma. “C’è ancora molto da fare ma quello che sta succedendo è già qualcosa che scalda il cuore. L’Italia è stata colpita dal virus prima e più duramente di qualsiasi altro Paese in Europa. Migliaia di persone hanno perso la vita e nessuno potrà colmare questo vuoto. Il mio pensiero va a tutte le vittime e alle loro famiglie. Così come va ai medici, agli operatori sanitari e a tutti i cittadini che si sono adoperati per salvare vite e garantire i servizi essenziali. Grazie, Italia”. Il capo dell’esecutivo comunitario ha osservato: “Il governo ha adottato misure coraggiose, chiedendo alle persone di rimanere in casa per lunghe settimane e mesi. Ci è voluto coraggio, ma ha funzionato. E avete dato l’esempio agli altri Stati membri. L’Italia ha anche adottato misure coraggiose per garantire i posti di lavoro, per proteggere le imprese e per limitare i danni all’economia. E dopo il profondo rallentamento degli ultimi mesi, l’attività economica sta gradualmente riprendendo”. Von der Leyen ha osservato: “Siamo tutti consapevoli che la ripresa sarà la sfida di una generazione intera, non solo per l’Italia ma per tutta l’Europa. Ma oggi posso affermare: Lo spirito dei padri fondatori è tornato. L’Europa è tornata. L’Europa s’è desta”.
“Questo è il momento dell’Europa. È il momento di unire le forze e di far fronte alle ricadute della pandemia in tutti gli Stati membri. È il momento di affrontare le divergenze e le disparità che esistono tra le diverse parti d’Europa per non lasciare indietro nessun Paese e nessuna regione”. Nel suo discorso ha ancora precisato: “Next Generation Eu è un’alleanza tra generazioni. Per la prima volta, noi, l’Unione europea, stiamo chiedendo soldi in prestito ai nostri figli. Quei soldi, allora, li dobbiamo investire per loro”.