“Un segnale importante per comprendere che, alla fine, Boris Johnson cederà alle richieste della Ue e accetterà un accordo per il periodo post Brexit”. Così il professor Holger Breinlich, docente di economia all’Università del Surrey, uno dei più importanti esperti di Brexit, commenta la notizia secondo cui il Regno Unito non applicherà tariffe e controlli doganali alle merci in arrivo dall’Europa, una volta uscito dall’Unione. Il governo britannico ha giustificato questa decisione dicendo che è già difficile, per le aziende britanniche, sopravvivere alla crisi coronavirus senza che vengano caricate di ulteriori dazi e impicci burocratici. Secondo Breinlich “il governo di Boris Johnson sta toccando con mano, per la prima volta, quanto potrebbe essere danneggiato economicamente dall’uscita dalla Ue e sta segnalando che è interessato a rimanere nel mercato unico”. “A dicembre, quando starà per scadere il periodo di transizione, qualche giorno prima che Brexit diventi realtà, un accordo verrà raggiunto e consentirà a Boris Johnson di presentarsi vincitore in patria. Mentre, in realtà, avrà accettato gli standard europei”, spiega ancora Breinlich. “Una soluzione potrebbe essere che il Regno Unito accetti che la Ue imponga tariffe sulle proprie merci nel caso venga violata la legislazione europea in materia di lavoro e ambiente. È anche molto probabile che il Regno Unito chieda più tempo pur negando, per adesso, di averne bisogno”.