“L’approvazione da parte del Consiglio dei ministri, su proposta del ministro Bonetti, del Family Act è una buona notizia per il Paese – dichiara Roberto Rossini, presidente nazionale Acli – purché i principi dichiarati dal Governo diventino presto legge con una corsia preferenziale accelerata in Parlamento che restituisca dignità e soggettività alle famiglie italiane, attraverso non solo misure specifiche, ma con l’idea di pensare tutte le politiche pubbliche a misura di famiglia. Ciò passa attraverso la revisione dei Lep e una riforma fiscale che tenga conto dei carichi familiari. Solo così la famiglia diventa il soggetto e non una categoria”.
“Del Family Act ci piace il fatto che pensi simultaneamente a una prestazione economica (Assegno unico per figlio a carattere universale) per le famiglie con figli, abbinata a misure demonetizzate per sostenere la partecipazione del bambini alla vita sociale e scolastica, tutelandoli così anche nei casi un cui le capacità genitoriali scarseggiano – dichiara Gianluca Budano, consigliere di presidenza nazionale Acli con delega alle politiche della famiglia –. In tal senso può essere interessante la proposta di alcuni mesi fa delle Acli di estendere la cedola libraria per il ritiro dei testi scolastici fino all’assolvimento dell’obbligo scolastico (ad oggi fermo alla scuola primaria), nel solco di un supporto alle famiglie che punta a garantire i minori almeno sul versante del diritto allo studio. Bene la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro attraverso il rafforzamento degli strumenti che la agevolano. È ovvio che il giudizio positivo è vincolato a un percorso veloce e partecipato in Parlamento, perché i principi diventino misure concrete a sostegno del grande ammortizzatore sociale, assistenziale ed educativo della società italiana: la famiglia”.