“Insieme ai provvedimenti che si stanno adottando per riaccendere il motore dello sviluppo è importante riaccendere il motore della solidarietà e dimostrare che siamo una comunità forte, unita, capace di reagire compatta a una crisi senza precedenti”. Lo ha detto il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, intervenuto alla presentazione del Fondo Gesù Divino Lavoratore e alla firma del protocollo Alleanza per Roma, nel Palazzo Lateranense. Zingaretti ha ringraziato Papa Francesco “non solo per il suo appello, ma per quanto ha dato nei giorni più bui della stagione del virus con la sua presenza forte e rassicurante che ha parlato veramente a tutto il mondo, credenti e non credenti”. Un “grazie”, inoltre, “alla Chiesa di Roma, alle sue parrocchie, ai volontari, alle associazioni, che non hanno mai abbandonato la strada, neanche nei momenti di maggiore rischio, e a tutti coloro che hanno fatto della missione della solidarietà un impegno di vita”. Questa comunità, per Zingaretti, “ha fatto la differenza nei giorni alle nostre spalle, per un presidio sul territorio che ci ha permesso di raggiungere insieme i risultati che abbiamo conosciuto”.
“Non abbassare la guardia, tenere alta la vigilanza in campo sanitario e fare di tutto perché nessuno si senta solo”, la direzione di marcia per il futuro, in un momento in cui “alla paura del virus è subentrata la paura per le sue conseguenze economiche e sociali. Ed è una paura fondata”. “Non possiamo consentire che gli effetti del virus attacchino anche i valori della solidarietà e della coesione su cui si basa la nostra società”, la tesi del presidente della Regione Lazio: “La solitudine genera paura e questa può diventare rabbia. Dobbiamo parlare a quelle paure e trasformarle in speranza e fiducia”. “L’Alleanza per Roma” spingerà “a partecipare alla solidarietà per essere più uniti”, ha garantito Zingaretti, citando le iniziative già messe in atto dalla Regione v tra cui un pacchetto di misure per infanzia e famiglia, varato ieri, di 20 milioni di euro – e facendo presente che chi ha perso il lavoro può “chiedere di essere inserito in una regione, in una città, in una comunità che attraverso il lavoro dà la possibilità di rialzarsi a tutti”. “Guai a pensare che il futuro sia tornare alla stagione prima del coronavirus”, il monito finale: “Usciremo più forti e uniti da questa stagione drammatica solo se riusciremo ad indicare un modello di società migliore di quello lasciato alle spalle”.