“Il responsabile dei reati accertati dai carabineri non è mai stato dipendente dell’arcidiocesi di Monreale, ma da oltre un ventennio collaborava come professionista per i restauri, la custodia del deposito e l’allestimento di varie mostre di arte sacra”. Lo precisa la l’arcidiocesi di Monreale, in riferimento alla notizia sull’attività investigativa dei carabinieri, riguardo i furti al museo diocesano e alla cattedrale di Monreale. “Appena si è avuto il sospetto, anche su segnalazione di alcuni privati, della non affidabilità del professionista – riferisce l’arcidiocesi –, si è provveduto ad interrompere con lo stesso ogni rapporto di collaborazione, di interdirgli l’accesso ai depositi e a sporgere denuncia ai carabinieri, con i quali si è avuto un rapporto di piena collaborazione per tutte le indagini”. Dalla Curia il grazie alle forze i carabinieri della Stazione di Monreale, supportati dal Nucleo Tutela Patrimonio culturale di Palermo, per “la solerte e complessa attività che ha permesso di individuare il responsabile del trafugamento, il quale, contestualmente, sostituiva alcuni oggetti sacri preziosi con copie di modico valore custoditi nel Museo e nel Duomo di Monreale”. Proprio per verificare ciò, il 16 ottobre 2019, l’arcivescovo di Monreale, mons. Michele Pennisi, ha nominato una commissione di indagine interna con il compito di accertare l’integrità dei beni culturali custoditi nei depositi e la loro corretta inventariazione, da cui è scaturita la denuncia degli ammanchi e delle sostituzioni costruite ad hoc.