Papa Francesco: istituisce nella diocesi di Roma il Fondo “Gesù Divin Lavoratore” per aiutare le persone colpite dalla pandemia
“Come vescovo di Roma ho deciso di istituire nella diocesi il Fondo ‘Gesù Divino Lavoratore’, per richiamare la dignità del lavoro, con uno stanziamento iniziale di 1 milione di euro alla nostra Caritas diocesana”. Nasce così, per volontà di Papa Francesco, un nuovo Fondo di sostegno economico pensato per sostenere tutte le persone provate dalla crisi derivata dalla pandemia di coronavirus, che sarà presentato ufficialmente alla stampa venerdì prossimo, 2 giugno, alle 11, nella Sala Cardinale Ugo Poletti del Palazzo apostolico lateranense. Il Fondo, scrive il Pontefice in una lettera indirizzata al cardinale vicario Angelo De Donatis, è in particolare per “per coloro che rischiano di rimanere esclusi dalle tutele istituzionali e che hanno bisogno di un sostegno che li accompagni, finché potranno camminare di nuovo autonomamente”. (clicca qui)
Coronavirus Covid-19: card. Turkson ai media vaticani, “sfida da affrontare tutti insieme”
“Il Covid-19 ci ha mostrato che l’umanità è interconnessa, legata a vincoli di solidarietà e che la paura dell’altro si vince con la tenerezza”. Lo ha detto il card. Peter K.A. Turkson, prefetto del Dicastero per il Servizio dello sviluppo umano integrale, durante un incontro del citato Dicastero con i media vaticani, trasmesso in diretta streaming, sul tema “Preparare il futuro attraverso le Chiese locali al tempo del Covid”. In un mondo “a differenti velocità”, la tesi del cardinale, “abbiamo bisogno di affrontare la sfida del Covid-19 tutti insieme, perché la nostra è una comunità di destini”. Il futuro, dunque, come ci ripete Papa Francesco, passa per “la promozione della dignità di ogni essere umano e di uno sviluppo sostenibile”. (clicca qui)
Lampedusa: don La Magra (parroco), “la violenza non risolve i bisogni di tutti, no a capri espiatori”
“Nessuno ha rivendicato questi gesti ma il messaggio sembra chiaro. Fa rabbia l’idea che si usi la violenza per rivendicare i diritti della popolazione, perché non sono i migranti ad ostacolare ciò che è giusto per i lampedusani, né c’è una competizione tra i diritti delle persone”. A distanza di alcuni giorni dagli incendi ai “cimiteri dei barconi” a Lampedusa e dall’oltraggio alla Porta d’Europa, monumento simbolo dell’accoglienza alle persone migranti, don Carmelo La Magra, parroco di San Gerlando, unica parrocchia dell’isola, esprime al Sir la sua amarezza: “Certamente è qualcosa che nasce all’interno dell’isola. Non credo sia una sommossa popolare ma l’iniziativa di poche persone che cercano di farsi sentire usando metodi violenti”. Nella piccola comunità di Lampedusa, ammette, “un po’ di tensione si avverte, perché si soffre per la crisi economica provocata dalla chiusura delle attività e non si sa ancora se si riuscirà a lavorare quest’estate. Perciò è facile trovare un capro espiatorio”. (clicca qui)
Consiglio d’Europa: Piattaforma per la protezione dei giornalisti, il caso del reporter Audouard affrontato da un agente a Bruxelles
Il caso del giornalista Jeremy Audouard, “spintonato e fatto oggetto di intimidazioni” da parte di un ufficiale della polizia di Bruxelles mentre riprendeva l’arresto di una persona a margine della manifestazione “Black lives matter” avvenuta domenica 7 giugno nella capitale, è già stato portato all’attenzione della Piattaforma per la protezione dei giornalisti del Consiglio d’Europa. La denuncia di questo episodio è stata sporta l’8 giugno dall’Associazione dei giornalisti professionisti del Belgio. Il video dell’intimidazione, postato da Audouard stesso sul suo profilo Twitter, mostra un poliziotto, con il volto coperto da un passamontagna e protetto da un casco, che con aggressività cerca di impedire al giornalista di riprendere con la sua telecamera l’arresto di un manifestante di colore tenuto a terra da altri poliziotti. Il luogo della vicenda è il quartiere Ixelles. (clicca qui)
Coronavirus Covid-19: Protezione civile, “meno di 5.000 i pazienti ricoverati nelle strutture ospedaliere”, ma superati “i 34mila defunti”
“Meno di 5.000 i pazienti ricoverati nelle strutture ospedaliere”. È il dato che emerge dalla nota odierna del Dipartimento della Protezione civile nell’ambito del monitoraggio sanitario relativo alla diffusione del Coronavirus sul nostro territorio. A oggi, 9 giugno, “il numero totale di attualmente positivi è di 32.872, con una decrescita di 1.858 assistiti rispetto a ieri. Tra gli attualmente positivi, 263 sono in cura presso le terapie intensive, con una decrescita di 20 pazienti rispetto a ieri. 4.581 persone sono ricoverate con sintomi, con un decremento di 148 pazienti rispetto a ieri. 28.028 persone, pari all’85% degli attualmente positivi, sono in isolamento senza sintomi o con sintomi lievi”. Rispetto a ieri “i deceduti sono 79 e portano il totale a 34.043”. La Protezione civile precisa che “nel totale odierno sono conteggiati 32 decessi, riferiti a giorni precedenti e non alle ultime ventiquattrore, comunicati solo oggi dalla Regione Abruzzo”. (clicca qui)
Intanto l’Agenzia delle Dogane con una circolare ha precisato che l’esenzione dell’Iva, così come previsto dal Decreto Rilancio, è valida solo per le mascherine “chirurgiche”, in quanto dispositivi medici (Dm), e per le “mascherine Ffp2 e Ffp3”, in quanto dispositivi di protezione individuale (Dpi), mentre per le “mascherine generiche (o filtranti)” resta in vigore l’aliquota ordinaria del 22%. (clicca qui)
Siria: mons. Jeanbart (Aleppo), “un’insana guerra ha saccheggiato e distrutto la nostra povera nazione”
In occasione della Pentecoste l’arcivescovo greco-melkita di Aleppo, mons. Jean Clement Jeanbart, ha annunciato la riapertura dell’episcopio, ricostruito dopo nove anni “di guerra, di restrizioni e di desolazione”. In una lettera, pervenuta al Sir, indirizzata ai fedeli l’arcivescovo esprime soddisfazione per questo traguardo e ringrazia tutti coloro, fedeli, amici e benefattori, che in questi anni non hanno fatto mai mancare “aiuto, vicinanza e preghiera”. Mons. Jeanbart non dimentica, tuttavia, “le distruzioni che hanno toccato le nostre case, le nostre strutture e infrastrutture, costruite con grandi sacrifici durante tanti decenni di intenso lavoro da parte di un popolo valoroso e fedele”. L’arcivescovo ricorda le centinaia di migliaia di vittime morte a causa di “questa insana guerra che ha saccheggiato e distrutto la nostra povera nazione”. (clicca qui)
Coronavirus Covid-19: Brasile, Rodrigues (etnia Sateré Mawé) al Sir, “inadeguata per gli indigeni l’ala dell’ospedale di Manaus riservata a loro”
“È vero che a Manaus esiste un’ala di un ospedale riservato ai pazienti indigeni, ma è stato firmato un protocollo insufficiente, inadeguato rispetto alle esigenze diversificate delle culture indigene”. Lo ha affermato Marcivana Rodrigues Paiva, leader indigena dell’etnia Sateré Mawé, attiva nella pastorale indigena dell’arcidiocesi di Manaus e nel Consiglio indigenista missionario (Cimi), uditrice al recente Sinodo per la Panamazzonia. Proprio alcuni pazienti della sua etnia, secondo quanto denunciato da alcuni media locali, non sono stati accettati dall’ospedale, nei giorni scorsi. “La città di Manaus sta gestendo con grandi difficoltà l’assistenza agli indigeni. Qui ci sono pazienti che abitano in città e coloro che vengono da fuori, da territori indigeni come Sao Gabriel da Cachoeira. Mancano medici con preparazione specifica e personale in grado di rapportarsi in modo adeguato con le varie popolazioni”. (clicca qui)