La Chiesa copto-ortodossa ha reso noto il nome del primo monaco morto a causa del coronavirus. Si tratta di padre Sawiris, del Monastero dedicato a San Paolo Eremita, non lontano dal Mar Rosso. Lo riferisce l’agenzia Fides. Nato nel 1959, laureatosi in medicina nel 1982, Sawiris era un rappresentante di spicco della schiera di giovani monaci formatisi seguendo il lungo magistero del patriarca Shenuda III. Alla morte di Papa Shenuda, avvenuta il 17 marzo 2012, anche il nome di padre Sawiris figurava nella lista dei 17 candidati alla sua successione. Anche in Egitto le misure straordinarie imposte per limitare i contagi da coronavirus hanno condizionato fortemente la vita ecclesiale, provocando la chiusura delle chiese e dei monasteri e la sospensione di incontri e pellegrinaggi. In tale contesto d’emergenza, spiega Fides, spicca l’iniziativa presa dalla diocesi copta ortodossa di Aswan, che nei giorni scorsi ha dovuto diffondere un comunicato per mettere in guardia la popolazione dalle potenziali truffe di ignoti personaggi che si presentano nelle case private spacciandosi come rappresentanti della Chiesa locale, con la scusa di portare acqua e olio “di guarigione”, da utilizzare per sottrarsi al pericolo di contagio o per curare i sintomi della pandemia. Tale modo di agire – si legge nel comunicato – “non corrisponde alla fede della Chiesa”, che non ha dato a nessuno il mandato di girare per le abitazioni private per distribuire prodotti “taumaturgici” nel tempo dell’epidemia da Covid-19.