La Commissione interamericana per i diritti umani (Cidh) e gli uffici delle Nazioni Unite per il Sudamerica in Colombia e Bolivia hanno invitato gli Stati a implementare adeguati supporti socioeconomici per le popolazioni indigene dell’Amazzonia, ribadendo la necessità di sostenere le misure di auto-protezione, di rafforzare la partecipazione delle autorità indigene alle decisioni prese e di monitorare l’efficacia delle misure volte a proteggere i loro diritti.
In una dichiarazione collegata alla recente Giornata mondiale dell’ambiente, le organizzazioni internazionali hanno ricordato che l’Amazzonia è abitata da oltre 420 popolazioni indigene, di cui almeno 60 in isolamento volontario. Tuttavia, la diffusione del Covid-19 è cresciuta in modo esponenziale, tanto da influire sulla sopravvivenza delle persone che richiedono misure sia per contrastare l’infezione sia per tutelare i loro diritti nel corso della pandemia. In questa parte del mondo, l’assenza o la presenza statale limitata è diventata evidente.
A questo proposito, le Nazioni Unite e le sue agenzie di cooperazione “invitano gli Stati a rispettare le misure di autoisolamento adottate dalle popolazioni indigene, siano esse tradizionali o in conseguenza della pandemia, come i cordoni sanitari, nonché a fornire loro materiale di protezione personale sicuro. È anche della massima importanza condividere con le popolazioni indigene informazioni culturalmente appropriate e nelle loro lingue o dialetti, che siano veritiere e tempestive riguardo all’emergenza”.