Imprese: Istat, nel 2017 “Milano e Bolzano le province più produttive, ai primi posti per valore aggiunto per addetto”

Nel 2017 la distribuzione territoriale del valore aggiunto generato dal complesso dell’economia resta sostanzialmente invariata rispetto all’anno precedente: il 37,7% proviene dal Nord-ovest e il 25,4% dal Nord-est; seguono il Centro con il 20,5% e il Mezzogiorno con il 16,4%. È quanto emerge dal report sui “Risultati economici delle imprese e delle multinazionali a livello territoriale” relativo al 2017 diffuso oggi dall’Istat.
“In termini di macro settori – spiega l’Istat –, rispetto al 2016 l’industria perde peso nel Mezzogiorno (-0,3 punti percentuali) in favore del Nord-ovest (+0,3 punti), il comparto dei servizi acquista rilevanza economica nel Nord-est e nel Nord-ovest (entrambi +0,2 punto) mentre la riduce al Centro (-0,3)”.
A livello comunale l’asimmetria nella distribuzione del valore aggiunto si accentua: i Comuni più grandi, al di sopra dei 24.000 abitanti e che costituiscono il 5% del totale dei Comuni, racchiudono il 49,2% della popolazione residente, il 55,1% degli addetti e generano il 57,8% del valore aggiunto nazionale. Sono localizzati prevalentemente nei sistemi urbani, in particolare in quelli pluri-specializzati (15,3%), portuali (14,0%) e ad alta specializzazione (11,0%). L’insieme costituito dal 5% dei Comuni più grandi è localizzato principalmente nel Centro (8,1%) dove arrivano a generare tre quarti del valore aggiunto della ripartizione (74,8%), specialmente nel Lazio e in Toscana in cui l’89,3% e il 62,7% del valore aggiunto regionale è realizzato con il contributo dei sistemi urbani ad alta specializzazione e nei sistemi urbani pluri-specializzati.
Nel 2017, Alessandria, Padova e Trieste entrano per la prima volta nelle prime 20 posizioni dei Comuni capoluogo per produttività del lavoro, calcolata come valore aggiunto per addetto. Milano e Roma si collocano largamente in testa alla classifica dei Comuni capoluogo, prevalendo l’uno nei servizi e l’altro nell’industria: da soli, coprono il 15% del valore aggiunto nazionale. Seguono Torino e Genova con un valore aggiunto aggregato rispettivamente pari a 17,8 e 11,5 miliardi di euro e una crescita, rispettivamente, dell’11,2% e del 5,3%.
Dal report emerge anche che la manifattura a medio-alto contenuto tecnologico, localizzata nel 64,3% dei Comuni, registra il valore mediano di produttività apparente del lavoro più elevato, pari a circa 48.400 euro, con una medio-alta diffusione sul territorio (presente in un Comune su quattro, mentre in 9 Comuni su 10 sono presenti la manifattura a basso e medio basso contenuto tecnologico).
Infine, il costo del lavoro pro-capite delle unità locali delle multinazionali estere e italiane è superiore a quello delle imprese domestiche in ogni Regione. I valori più elevati si sono registrati in Lombardia (61mila euro) mentre il costo del lavoro pro-capite più basso e prossimo a quello delle imprese non internazionalizzate si registra in Liguria (33,9mila euro).

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