Genesi 3,9-15.20; Efesini 1,3-6.11-12; Luca 1,26-38 È facile e doloroso pensare che non pochi di quanti oggi sono in festa, non sappiano bene il motivo della festività.
Si tratta, infatti, di una verità di fede, l’Immacolata, poco conosciuta e ancora meno apprezzata, quasi sconosciuta nella sua vera importanza. IL SALUTO DELL’ANGELO. Luca è l’unico evangelista che ci informa sul momento in cui un Angelo portò a Maria l’annuncio della sua futura maternità. La Vergine avrebbe concepito e partorito il Figlio di Dio.
Per questo, sarebbe stata adornata di un singolare privilegio: quello di essere esente da ogni colpa, anche da quella originale. Un dono assoluto di Dio, che ha reso Maria “piena di grazia”. Con queste parole l’Angelo la saluta, non chiamandola con il nome di Maria.
Ora sarà, per sempre e per tutti, ciò che Dio l’ha voluta: piena di grazia. A cominciare dal fatto, straordinario, che nessuna colpa l’avrebbe mai sfiorata, sin dal primo istante della sua esistenza, perché concepita Immacolata. Così l’avrebbe definita il sommo magistero di Papa Pio IX, pochi anni dopo. Maria si sarebbe presentata a Lourdes alla piccola Bernadette, nella grotta di Massabielle. “IL SIGNORE È CON TE”. Sono le parole che, ogni volta, ripetiamo anche noi, recitando l’Ave Maria, certamente la preghiera più semplice e popolare. La parola “Ave” non traduce però esattamente il saluto di Gabriele che avrebbe detto “Rallegrati”, facendo intuire a Maria il contenuto del suo annuncio: una bella notizia.
Si trattava, infatti, del compimento di un’attesa che durava da secoli. Ora in Maria si sarebbero compiute le promesse dei profeti. Il Verbo di Dio si sarebbe incarnato in lei, la Vergine di cui aveva già parlato il profeta Isaia.
Prima di destinarla a tale compito, Dio stesso ha voluto preparare la madre di suo Figlio, interrompendo per lei la catena del peccato. Ecco perché l’Immacolata, dopo la colpa dei progenitori, è la prima creatura che viene al mondo perfettamente fedele al progetto di Dio, degna di accoglierne il Figlio nel suo grembo. “LO SPIRITO SCENDERÀ SU DI TE”. Nelle parole dell’annuncio si rivela molto chiaramente il progetto di Dio per la nostra salvezza. È sua l’iniziativa, ma chiede alla Vergine il consenso. Dio si propone e chiede la libera collaborazione di Maria, che si dichiara “serva del Signore”.
Tutto è dono di Dio e privilegio nella Vergine, ma in tutto abbiamo la sua risposta di fede e di obbedienza, generosa e positiva. La sua dignità è immensa e irraggiungibile.
L’Immacolata ci sovrasta come una vetta che ci fa sentire tanto piccoli e peccatori. Il che non deve scoraggiarci nel cammino di perfezione che tutti noi siamo chiamati a compiere. In realtà il Cristo ci presenta sua Madre come un modello, un ideale di vita, come la stella che guida il nostro cammino.
È guardando a lei che possiamo trarre ispirazione e forza, per fare in modo che la nostra vita non ceda alle lusinghe del mondo, ma si lasci attrarre dal fascino di lei, la Vergine Immacolata.
Carlo Caviglione