Santa Sede: Pignatone (presidente Tribunale), “nel ‘codice degli appalti’ recepite le migliori regole della comunità internazionale”

Foto Calvarese/SIR

“Una nuova importante manifestazione della volontà di Papa Francesco, e dunque della Santa Sede, di essere parte attiva della Comunità internazionale, anche condividendone e recependone le regole che hanno ispirato in questi anni importanti riforme in vari campi dell’ordinamento giuridico vaticano”. Così il presidente del Tribunale dello Stato della Città del Vaticano, Giuseppe Pignatone, nel suo commento sulla nuova legge “Sulla trasparenza, controllo e concorrenza nelle procedure di aggiudicazione dei contratti pubblici”. Tre i fini del “codice degli appalti” sottolineati da Pignatone e “indicati con chiarezza dalla lettera apostolica che la accompagna”. Anzitutto, la volontà di “realizzare notevoli economie di spesa come risultato di una più ampia e corretta concorrenza tra gli operatori economici interessati che potranno iscriversi in un apposito Albo”. Poi, “una efficiente gestione delle risorse”. E, infine, “un rinnovato, deciso impegno contro il rischio di corruzione”. “Per conseguire questi obiettivi vengono recepite le migliori regole e le migliori pratiche elaborate dalla Comunità internazionale – sottolinea Pignatone -, fondate sui principi di trasparenza e di favore per la concorrenza”.
Il presidente del Tribunale vaticano indica anche “l’articolato sistema di controlli, anche informatici” previsto. “Naturalmente anche la nuova legge deve rispecchiare i principi propri dell’ordinamento vaticano e quindi l’articolo 81 prevede che tutti i contratti siano disciplinati dal Diritto canonico con un rinvio, per quanto non regolato espressamente, alle leggi dello Stato vaticano”. Dal momento che “l’introduzione di nuovi diritti e nuovi obblighi richiede naturalmente che vi sia un giudice che ne possa assicurare l’osservanza e che regoli i conflitti tra le parti”. Una competenza che “è stata attribuita al Tribunale dello Stato in primo grado, con possibilità di proporre impugnazione alla Corte di Appello”. Prevista, infine, la possibilità di un provvedimento cautelare di sospensione degli atti impugnati, ma “sono dettati tempi assai brevi per evitare il pericolo di ritardi o addirittura di un blocco nell’esecuzione del contratto”. “L’attribuzione di questa nuova competenza è una nuova manifestazione di fiducia da parte del Santo Padre nei giudici vaticani”.

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