Il contagio di Covid-19 dilaga anche in Perù, con 119.959 casi e 3.456 morti. In un’intervista rilasciata al canale televisivo statale, ripresa dall’ufficio stampa della Conferenza episcopale peruviana (Cep), mons. Miguel Cabrejos, arcivescovo di Trujillo e presidente della Cep, oltre che del Consiglio episcopale latinoamericano, ha messo a disposizione del Paese l’intera struttura della Chiesa in Perù, per aiutare di più i bisognosi che soffrono della pandemia. “Tutte le 47 giurisdizioni ecclesiastiche del Perù hanno parrocchie, che sono circa 1.538. Ogni parrocchia ha cappelle, confraternite, movimenti, dipartimenti pastorali, uffici di azione sociale, congregazioni, scuole e collegi, realtà di volontariato. In questo senso, la Chiesa in Perù ha una rete, istituita molti anni fa, che siamo disposti a mettere a disposizione. Il Governo deve stringere alleanze, non sarà in grado di operare da solo, si tratta di lavorare insieme per occuparsi dell’emergenza”, ha detto mons. Cabrejos.
Allo stesso modo, il presidente dell’Episcopato peruviano ha dichiarato che la Chiesa sta attualmente fornendo un importante supporto a coloro che sono più bisognosi e soffrono le conseguenze della pandemia, attraverso gli uffici della Caritas in tutte le giurisdizioni: “Stiamo tutti lavorando, aiutando con cibo, acqua, medicine e tutto il possibile. Domani (oggi, ndr) avremo un incontro virtuale per analizzare cos’altro possiamo fare come Chiesa, perché questa pandemia continuerà. Dobbiamo realizzare una globalizzazione della solidarietà”.
Infine, ha invitato la popolazione a continuare a rispettare le indicazioni, per prevenire ulteriori infezioni da Covid-19: “Dobbiamo mantenere standard sanitari. Nel mezzo di questa dura realtà, di questo virus invisibile e che non discrimina nessuno, tutti devono prendersi cura di se stessi. Abbi cura di te per prenderti cura degli altri”.