Con la ripresa delle celebrazioni eucaristiche con il concorso di popolo, iniziate il 18 maggio, la diocesi di Ascoli Piceno rafforza la dimensione della carità con l’ascolto e l’aiuto ai poveri, già sperimentato nel periodo di lockdown, istituendo un “Fondo diocesano di sostegno per l’emergenza Covid-19”. I fondi provengono da una donazione straordinaria della Cei da quelli dell’8×1000 e da quanto è stato raccolto durante il periodo del lockdown con donazioni alla Caritas da parte dei sacerdoti, delle parrocchie e dei fedeli. “La raccolta ancora continua proprio nello spirito della reciprocità per cui chi ha aiuta chi non ha: eventuali altre offerte potranno essere fatte pervenire tramite il conto corrente della Caritas diocesana”.
Per poter rispondere alle esigenze delle famiglie, delle associazioni, di tutte le situazioni di bisogno che si manifestano in questo periodo particolarmente difficile – informa la diocesi -, un ruolo centrale di raccordo sarà costituito dai parroci, che “ben conoscono le situazioni di difficoltà del proprio territorio e a cui ci si potrà rivolgere per presentare le richieste”, e dalla Caritas diocesana che “è l’antenna della carità in diocesi”. “Anche le associazioni di volontariato ecclesiali che, pur possono chiedere di attingere al fondo di solidarietà, dovranno avere l’approvazione del parroco nella richiesta di contributo”, segnala la Curia. Per garantire la massima trasparenza nella ripartizione dei contributi e nell’accoglienza delle richieste è stato costituito un gruppo di lavoro che esaminerà tutte le domande che man mano perverranno e delibererà sull’opportunità e sull’entità dei singoli interventi di carità.