“Il Terzo settore in ambito culturale è stato uno dei primi a sentire gli effetti di questa crisi. Costretto a fermare tutte le sue attività e le possibilità di autofinanziamento, ha subito un duro colpo, con gravi ripercussioni sulla socialità delle nostre comunità. Quello culturale è un ambito strategico per la ripresa economica e sociale del Paese, per creare occupazione per i giovani e sviluppo, soprattutto nelle aree più deboli e per contribuire a superare la povertà educativa”. Lo afferma la portavoce del Forum Terzo settore, Claudia Fiaschi, commentando i contenuti del documento “La Cultura nelle città dopo l’emergenza” inviato da Anci al ministro Dario Franceschini. Il documento, che contiene una serie di proposte per la ripartenza del settore culturale, riprende anche numerosi aspetti sui quali in questi anni Forum Terzo settore e Anci hanno lavorato insieme. Tra le proposte avanzate anche l’istituzione di un Fondo speciale per i Comuni da destinare al sostegno di musei, biblioteche, luoghi di cultura ‘civica’ e dello spettacolo dal vivo (“CuraCultura”), di cui una parte da assegnare in via sperimentale alle organizzazioni (associazioni, imprese sociali, cooperative di comunità ecc), o alle comunità. E un fondo speciale per il sostegno delle organizzazioni di Terzo settore culturale, la possibilità di revisione dei contratti pubblici con le imprese culturali, l’ampliamento dell’Art Bonus, il rafforzamento delle forme di coprogrammazione e coprogettazione tra Enti di Terzo settore ed Enti pubblici in attuazione del principio di sussidiarietà ed in applicazione del Codice del Codice del Terzo settore.
“Siamo convinti, e questo periodo lo ha reso più che mai evidente, che sia necessario sostenere la tenuta di questo settore – prosegue Fiaschi – e anzi implementarlo con un piano strategico nazionale della cultura, come richiama il documento di Anci. Il nostro auspicio è anche quello di poter prevedere la riapertura di quelle attività delle associazioni che possono essere svolte in piena sicurezza”.