“È indispensabile che sia decisamente incrementato il fondo straordinario di 65 milioni destinati a coprire i costi fissi della forzata chiusura – tuttora in corso – dei servizi educativi e delle scuole dell’infanzia paritarie; sia prevista la detraibilità integrale delle rette corrisposte dalle famiglie (o il corrispondente credito di imposta); siano previste risorse economiche adeguate per garantire la ripresa dell’attività nel prossimo anno scolastico”: sono le tre richieste presentate al Governo e al Parlamento, in una nota, per la sopravvivenza delle scuole paritarie messe in ginocchio dall’emergenza coronavirus, da Giancarlo Frare, presidente nazionale di Agesc, Marco Masi, presidente nazionale di Cdo Opere educative, Pietro Mellano, presidente nazionale di Cnos Scuola, Marilisa Miotti, presidente nazionale di Ciofs scuola, Giovanni Sanfilippo, delegato nazionale per le relazioni istituzionali di Faes, Virginia Kaladich, presidente nazionale di Fidae, Luigi Morgano, segretario nazionale di Fism, Vitangelo Denora, delegato Fondazione Gesuiti Educazione, con l’approvazione e il sostegno delle presidenze nazionali della Cism (Conferenza italiana superiori maggiori) e dell’Usmi (Unione superiore maggiori d’Italia).
“Come associazioni in questi giorni abbiamo presentato alla task force ministeriale alcune proposte per garantire una ripresa in sicurezza delle attività scolastiche da settembre prossimo”, evidenziano i firmatari della nota.
“Riteniamo fondamentale il coinvolgimento attivo di tutte le scuole nell’attivazione del nuovo anno scolastico, seguendo una impostazione che favorisca l’autonomia decisionale delle istituzioni scolastiche per permettere di adattare alle singole situazioni (territoriali e logistiche) le linee generali”, chiariscono le associazioni.
Dopo aver ringraziato la Presidenza della Cei “per la presa di posizione a sostegno del valore educativo e culturale delle scuole paritarie e per la messa a disposizione di 20mila borse di studio”, i firmatari della nota precisano: “Le scuole sono impegnate a far sì che questo anno ‘straordinario’ rappresenti comunque una occasione di crescita per tutti gli alunni e a considerare l’organizzazione delle attività estive”.
E concludono: “Ribadiamo con decisione la precisa convinzione che investire nell’educazione dei bambini, dei ragazzi e dei giovani, privilegiando il sistema scolastico e formativo (statale e paritario), esprima un concreto e significativo impegno culturale, sociale e civile, per la crescita e lo sviluppo del Paese”.