Un “piccolo passo” in “una prospettiva opportuna” ma pur sempre inadeguato per sostenere la scuola paritaria e, di qui, la necessità di colmare “la vistosa disparità di risorse” messe a disposizione per offrire “un effettivo sostegno a famiglie e scuole”. Così giudicano lo stanziamento previsto del Decreto Rilancio, in una nota, Giancarlo Frare, presidente nazionale di Agesc, Marco Masi, presidente nazionale di Cdo Opere educative, Pietro Mellano, presidente nazionale di Cnos Scuola, Marilisa Miotti, presidente nazionale di Ciofs scuola, Giovanni Sanfilippo, delegato nazionale per le relazioni istituzionali di Faes, Virginia Kaladich, presidente nazionale di Fidae, Luigi Morgano, segretario nazionale di Fism, Vitangelo Denora, delegato Fondazione Gesuiti Educazione, con l’approvazione e il sostegno delle presidenze nazionali della Cism (Conferenza italiana superiori maggiori) e dell’Usmi (Unione superiore maggiori d’Italia).
“Con il Decreto Rilancio si è colmato un vuoto riscontrato negli interventi precedenti che ignoravano come le scuole paritarie facessero parte del sistema nazionale di istruzione fornendo un servizio pubblico di formazione, prevedendo 65 milioni di euro per i servizi educativi e le scuole dell’infanzia paritarie (comunali comprese) e 70 milioni di euro per le scuole paritarie primarie e secondarie (alla scuola statale sono destinati 1,5 miliardi di euro).
Rispetto alle bozze circolate nei giorni scorsi, il decreto approvato prevede pertanto risorse anche per le scuole paritarie primarie e secondarie”, evidenziano i firmatari della nota, che precisano: “Si tratta di un piccolo passo del quale va sottolineata l’inadeguatezza, anche se la direzione può essere considerata in prospettiva opportuna”.
Di qui la richiesta: “Con forza chiediamo che responsabilmente il Parlamento colmi la vistosa disparità delle risorse e definisca un effettivo sostegno a famiglie e scuole”.