Un invito a tutti i cristiani del Venezuela ad unirsi in preghiera con il Papa, domani 14 maggio, “affinché il Signore dia saggezza agli scienziati per trovare un vaccino contro questa malattia”. È contenuto nel messaggio di mons. José Luis Azuaje Ayala, arcivescovo di Maracaibo e presidente della Conferenza episcopale venezuelana, accogliendo la proposta di Papa Francesco e dell’Alto Comitato per la fratellanza umana affinché “i credenti di tutte le fedi si uniscano spiritualmente il 14 maggio in un giorno di preghiera, digiuno e opere di misericordia, per implorare Dio di aiutare l’umanità a superare la pandemia di coronavirus”. Il presidente dei vescovi del Venezuela chiede di pregare “per i malati e compiere consapevolmente il gesto di digiuno pur sapendo la situazione di fame di milioni di famiglie in Venezuela”: un digiuno “non solo dal pane ma da atteggiamenti pessimistici e afflizioni senza speranza”. Mons. Azuaje chiede anche di “essere solidali con i più vulnerabili nelle nostre comunità, perché nessuno si salva da solo “. “Come venezuelani – conclude – abbiamo tutti bisogno l’uno dell’altro, ma anche della forza spirituale che viene da Dio per mantenerci saldi e impegnarci per i cambiamenti necessari nella nostra patria che promuovano la dignità umana e il bene comune”.