Un ciclo di incontri in diretta streaming tra ambasciatori e studenti di Rondine sul tema della leadership giovanile nel mondo post-pandemico: è l’iniziativa promossa da Rondine Cittadella della pace che rilancia in tal modo la campagna globale Leaders for peace. Il primo incontro è dedicato alle Americhe e avrà luogo venerdì 15 maggio alle 18, live sulle pagine Facebook di Rondine (It) e Rondine International Peace Lab (En). “Rondine World Room – si legge in un comunicato di Rondine diffuso oggi – sarà un ciclo di incontri in diretta streaming che vedrà ambasciatori e studenti di Rondine affrontare temi di forte attualità legati all’esercizio della leadership giovanile nel mondo post-pandemico. Tavoli di confronto organizzati per aree geografiche che intendono restituire un’analisi globale, anticipando i nuovi conflitti che stanno nascendo a livello politico, sociale ed economico e individuare nuove strade per trasformarli creativamente. I primi tre incontri, dedicati nell’ordine a Centro e Sud America, Mediterraneo ed Europa, si terranno a cadenza settimanale ogni venerdì alle 18, e saranno trasmessi in streaming sulle pagine Facebook di Rondine (It) e Rondine International Peace Lab (En). L’appuntamento di venerdì vedrà la partecipazione di Gloria Isabel Ramirez Rios, ambasciatore della Repubblica di Colombia in Italia, Carlos Eugenio García De Alba Zepeda, ambasciatore degli Stati Uniti messicani in Italia. A dialogo con gli ambasciatori due studenti della World House di Rondine, il georgiano Alexandre e la colombiana Yanine. Inoltre interverrà un alunno di Rondine, oggi membro di Rondine International Peace Lab, Abu Bakar Tony Kamara, sierraleonese. Modera Giampiero Gramaglia, giornalista e consigliere dell’Istituto Affari Internazionali. La campagna Leaders for peace, lanciata da Rondine alla fine del 2018 e oggi nel pieno del suo secondo anno di attività, chiede a tutti i 193 stati membri dell’Onu di investire in una nuova, giovane leadership di pace attraverso il sostegno a borse di studio per giovani promettenti e, allo stesso tempo, di inserire l’insegnamento dei diritti umani nei propri programmi scolastici nazionali con l’ausilio e il supporto del Metodo Rondine.