“Sfide demografiche nell’Ue alla luce delle disuguaglianze economiche e delle disparità di sviluppo” è il titolo di un “parere” che il Comitato economico e sociale europeo (Cese) ha recentemente approvato, in cui si sottolinea come “gli investimenti orientati alla famiglia debbano essere una priorità in quanto gettano le basi per il futuro”. Oggi il presidente della Federazione delle Associazioni familiari cattoliche (Fafce), Vincenzo Bassi, ha espresso sostegno al parere del Cese suggerendo inoltre che “gli investimenti nelle politiche familiari non dovrebbero essere integrati nel calcolo del debito pubblico”. Il parere del Cese – richiesto dalla presidenza croata dell’Unione europea che ha posto le sfide demografiche tra le priorità del suo semestre – riportava cifre incontrovertibili sul declino demografico dell’Europa: la popolazione europea rispetto a quella mondiale è scesa dal 27% nel 1950 a meno del 10% nel 2017. “Speriamo che anche le altre istituzioni dell’Ue e tutti gli Stati membri abbiano lo stesso coraggio di avanzare proposte ambiziose per il futuro delle nostre famiglie”, ha commentato Bassi: “Nel contesto dell’attuale pandemia, questa è diventata una vera questione urgente”.